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dall'inviato Dina D'Isa CANNES La Croisette, a due giorni dalla consegna della Palma d'oro, punta ancora su pellicole ad alto tasso erotico, con scene di sesso estremo ed emotivamente coinvolgenti.

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Tipicofilm da festival d'Oltralpe al quale, però, non viene risparmiato qualche fischio (un po' per la lentezza delle scene, un po' per la simbologia esageratamente eclettica). L'opera tuttavia riesce a fare scandalo e il regista fa parlare di sé come già accadde a Cannes 2005 quando mostrò una singolare fellatio, oggetto di lunghe conversazioni sulla Croisette. L'inizio è straordinario con una bambina di pochi anni che cammina tra una mandria di mucche, mentre cani impazziti abbaiano verso un cielo in tempesta che sembra immortalato in un quadro. La piccola è una dei due figli di Juan (Adolfo Jimenez Castro) e sua moglie (Nathalia Acevedo), ricchi borghesi che si sono trasferiti nella campagna messicana. I due si amano ma sono bloccati nella loro sessualità, mentre la gente della campagna li emargina e li deruba al punto da creare una tragedia finale. La coppia, tentando di sciogliere il gelo sessuale che la intorpidisce, frequenta eleganti locali per scambisti. E una di queste volte, si ritrova in una sauna tra nudità di uomini e donne: qui Juan, in una scena di raffinato erotismo, concede su un tavolo da massaggio la moglie Natalia a uno dei tanti presenti mentre lui stesso e altri assistono all'amplesso. Tra le immagini visionarie anche la figura stilizzata del diavolo, rosso e fosforescente che entra nella casa della coppia, posando a terra una borsa: «Il diavolo che si vede - ha spiegato Reygadas - é un mio incubo ricorrente fin da quando ero piccolo e la sua borsa degli attrezzi è quella di mio padre». Chi invece si aspetta un thriller erotico con una Nicole Kidman senza veli, come non si era mai vista prima, potrebbe essere deluso: «The Paperboy» (ieri in concorso con Reygadas) di Lee Daniels non sembra infatti un'opera da festival, ma semmai un filmetto torbido da gustare in un torrido pomeriggio d'estate. La Kidman, nonostante appaia sempre volgare nel look, persino nelle scene di sesso più passionali resta sempre in slip e reggiseno. Un modo anacronistico di mostrare una donna, seppure discinta, che rispecchiasse l'America puritana dell'epoca? Forse, ma certo non convincente. Il film, tratto dal romanzo di Peter Dexter, ha ricevuto un mix di applausi e fischi. La storia è ambientata nella Florida colorata di fine anni '60, dove Ward (Matthew McConaughey), reporter del Miami Times, torna nella sua città natale con il collega di colore Yardley (David Oyelowo), per dimostrare a colpi di scoop l'innocenza di Hillary Van Wetter (John Cusack), chiuso nel braccio della morte del penitenziario della Moat County. L'uomo è accusato dell'omicidio di Thurmond Call, sceriffo obeso e razzista che ha ucciso 16 neri. Dalla parte del «dead man walking», c'é Charlotte (Kidman) che sostiene si stia condannando a morte un innocente (di cui in realtà è follemente innamorata). Con l'aiuto della donna (che si concede a tutti pur di riuscire nell'intento di liberare il suo uomo) i due giornalisti e Jack (Zac Efron), fratello ventenne di Ward, riusciranno a far liberare il detenuto, incassando così il premio Pulitzer, ma anche un mare di sangue. La bella Kidman farà innamorare anche il giovane Efron, che consumerà con lei un veloce amplesso. Ma, sebbene la diva non si spogli del tutto, fa del suo meglio per animare alcune divertenti e grottesche scene hard. A cominciare da quella in cui la Kidman è in parlatorio, con i due giornalisti ed Efron, per incontrare il suo Hillary: qui si metterà a mimare, su comando del detenuto, un orgasmo virtuale, a bocca e gambe aperte mostrano uno slip fucsia, mentre ad eccitarsi non sarà solo il condannato a morte. In un'altra scena verrà invece consumato un violento amplesso su una lavatrice tra l'ormai ex detenuto e la Kidman che sarà, infine, persino capace di orinare sul viso di Efron, per sedare l'infiammazione che gli ha procurato il tocco di una medusa. Dal canto suo, la star australiana (blindata da una massiccia security) ha dichiarato sulla Croisette di amare «i ruoli pericolosi. La scena dell'orgasmo in parlatorio? Non è stata affatto difficile. Qui c'era la possibilità di un ruolo nuovo e non ho esitato perché cerco personaggi interessanti, non soldi, per questo ho accettato anche standard inferiori e il trucco», ha concluso la Kidman che (con tanto di botox sul viso) è a Cannes anche nel film fuori concorso nel quale interpreta la giornalista Martha Gellhorn con cui Hemingway (Clive Owen) ebbe una storia durante la guerra di Spagna. Per il regista Lee Daniels, omosessuale di colore, nel film «c'è la mia vita personale: mio fratello è in carcere per omicidio, io cresco i suoi figli. E non sapete quanti uomini bianchi ho incontrato che la mattina si vergognavano di me e non volevano che ci vedessero insieme», ha concluso il regista premio Oscar per «Precious», atteso a metà luglio all'Ischia Global Fest.

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