di Stefania Monaco Meglio un uovo oggi o una gallina domani? Quel che è certo è che l'uovo è un alimento prezioso al primo posto tra quelli ad alto valore biologico e con un elevato contenuto in grassi e vitamine.
Cisono dei numeri che è bene annotarsi, indicano il metodo di allevamento: 0 per allevamento biologico, 1 per allevamento all'aperto, 2 per allevamento a terra, 3 per allevamento in gabbie. La ristorazione gourmet di tutto il mondo si affida a lui per le uova: Paolo Parisi ha una sua filosofia di vita che include anche le proprie galline che sono rigorosamente livornesi e che sono nutrite con cereali selezionati e latte di capra. L'ultima novità del creativo è un nuovo packaging che comprende un feltro preseminato con semi di maggiorana per cucinare la sua nuova ricetta, l'uovo assoluto: uovo, olio, parmigiano, pepe e maggiorana. Per riconoscere delle uova fresche basta scuoterle: non si deve sentire alcun rumore. Un altro metodo è immergerle in un bicchier d'acqua con un cucchiaino di sale e se vanno a finire sul fondo del bicchiere sono a posto. Gaetano Alia è troppo lontano per consumare uova griffate (arriverebbero già vecchie grazie all'autostrada Salerno Reggio Calabria): «Vivo nel parco più grande d'Italia il Pollino, onestamente io ho le mie galline, certificate da me per primo. Qui al sud gli diamo granturco del posto e gli avanzi della cucina e grandi mazzi di finocchietto selvatico; è sempre stato così e diventa difficile pensare a qualcosa di diverso». Gli fa eco dall'altra parte della montagna il gastrofilosofo Federico Valicenti: «Io uso uova paesane di aia di galline che pascolano libere, alimentate a granturco prodotto qui e avanzi di cucina». Di certo le uova più strambe ma non commestibili le trovate a «Uova d'autore», una singolare mostra di pittura, scultura, musica, teatro, fotografia e gastronomia ospitata, fino al 29 maggio dal Museum & Fashion di Marella Ferrera di Catania. L'esposizione presenta sessanta opere e installazioni per le quali sono state fonti di ispirazione le uova dei due struzzi femmina Bibì e Bubù «adottati» dalla stilista: dal musicista Giovanni Sollima con Placenta al designer Francesco Giordano con Concepimento, dallo scultore Franco Politano con Guerra e pace alla designer Gabriella Ferrera con Come natura crea. E ancora il nuovo spartito del compositore Nicola Piovani, il Giovane struzzo di Franco Battiato, il Mandolovo di Carmen Consoli che ha voluto rievocare il mandolino e i ricordi legati al padre.