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In una landa delle alture del Golan, brulla e battuta dal vento, fra mucche vaganti, campi minati e zone di addestramento per i blindati israeliani, viene custodito un segreto vecchio di cinque millenni.

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Èun sito, unico nel suo genere in tutta la Regione, che consiste di cinque cerchi concentrici di pietre impilate, tre dei quali con un notevole spessore. Presenta due aperture: una verso nord-est, l'altra verso sud-est. Al centro c'è un tumulo monumentale, dove nella notte dei tempi fu sepolto un personaggio di spicco. Ma millenni dopo ladri avidi di reliquie lo svaligiarono, trafugando per sempre ogni residua traccia della sua identità. In arabo si chiama Rogem-Hiri, il Tumulo del Gatto Selvatico: se c'era una spiegazione, è andata persa nei secoli. In ebraico è noto invece come Gilgal-Refaim, la Ruota dei Giganti. Potrebbe avere a che fare col biblico Og, monarca del Bashan: un personaggio che aveva messo radici in quelle terre e che lasciò esterrefatti gli israeliti per la sua altezza smisurata. Il testo biblico lascia aperta la possibilità che fosse della stirpe del gigante Golia. Oggi sull'origine di Rogem-Hiri - quella che qualcuno ha già ribattezzato «lo Stonehenge del Golan» - aleggiano pochi dati concreti e una lunga lista di supposizioni contraddittorie. Il sito è composto da pietre di basalto, disposte lungo cerchi concentrici, il più largo dei quali ha un raggio di 150 metri. In tutto furono impiegate 42 mila tonnellate di basalto. Cinque millenni fa - ha calcolato l'archeologo Yonathan Mizrahi - una squadra di 100 manovali, che avesse lavorato otto ore al giorno, sei giorni la settimana avrebbe potuto completare l'opera in sei anni. Dietro tanto impegno, si presume, c'era una società non più nomade, organizzata gerarchicamente. All'alba d'ogni 21 giugno, giorno del solstizio d'estate, il primo raggio di sole illuminava il centro del cerchio, attraverso l'apertura nord-orientale. Da Rogem-Hiri, inoltre, la vicina vetta del Monte Hermon si staglia a segnare esattamente il nord. Gli autori del progetto, dunque, avevano presumibilmente familiarità con le scienze astronomiche. Ma cosa fu quel sito? Forse un sepolcro, azzarda qualcuno. Diversi studiosi tuttavia lo escludono, poiché il tumulo centrale appare essere posticcio, elevato molto tempo dopo la costruzione dei cerchi concentrici che ne compongono la struttura.

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