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Damiana Verucci Con il pollo, «alla romana», sono una prelibatezza, nonché una ricetta tra le più gettonate soprattutto in estate, ma si prestano bene anche come involtini o alla parmigiana o ancora al gratin, ripieni, arrostiti.

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Stiamoparlando dei peperoni, che si prestano ai più svariati usi in cucina, di varietà rosso, giallo, «california wonder», «yolo wonder», «topepo» o peperone pomodoro, di tipo «allungato», «toro di Spagna», «corno di Toro», a seconda della zona o del tipo di coltivazione. E, naturalmente, dolce o piccante. Il peperone fa bene ed è proprio in questa stagione che se ne possono ottenere i maggiori benefici per la nostra salute. Ricchissimo di vitamina C, A, poco calorico, il che non guasta, perché costituito per oltre il 90% da acqua: ideale dunque per le diete dimagranti. E se le varietà dolce è generalmente la preferita dai consumatori per la migliore digeribilità e appetibilità è in realtà nelle varietà piccanti (peperoncini) che si trovano vitamine nella misura di 300 volte maggiori di ciascuno degli altri ortaggi coltivati. Per la presenza poi di carotenoidi (contro i radicali liberi e l'invecchiamento cellulare) e sali minerali è una vera e propria barriera di prevenzione delle malattie vascolari. Non ci sono dunque scuse per stare lontano dai peperoni. Anche per chi avanza il problema di indigestione è presto fatto, basta togliere la buccia. A proposito degli accorgimenti per acquistare e mangiare al meglio i peperoni, è bene ricordare che vanno comprati quelli che hanno il picciolo attaccato, teso e turgido. Il loro aspetto inoltre deve essere lucido e al tatto deve risultate sodo, con la pelle ben tesa e privo di ammaccature. Altro particolare da non sottovalutare è al momento dell'assaggio: se sono molto maturi risulteranno dolciastri, al contrario, se immaturi e di colore verde, saranno asprigni anche se ugualmente apprezzabili. I peperoni sono tranquillamente conservabili in frigorifero per 4-5 giorni. In alternativa possono essere messi sott'olio o sott'aceto. Non tutti i peperoni sono tuttavia uguali al momento della preparazione. Ad esempio se per una peperonata vanno bene tutte le varietà, se si opta per l'arrostitura meglio scegliere quelli grossi e carnosi; per la frittura saranno ideali i «friarelli dolci», per la farcitura quelli tondeggianti. Qualcuno si chiederà qual è l'origine del peperone. Ebbene la sua comparsa sulle tavole europee risale al 1500 quando venne importato dalla Spagna; poi arrivò in Italia e solo nel 1700 in Ungheria, una delle principali produttrici di paprika, spezia ottenuta da particolari varietà di peperoni, che vengono fatti essiccare, ridotti in polvere e mescolati con farina di frumento. Non resta che portarli in tavola ricordando che i peperoni non si prestano bene soltanto ad accompagnare primi e secondi piatti ma sono un'ottima alternativa ai più classici contorni, come nel caso della «bavarese ai peperoni» o della «caponata in agrodolce», insieme a melanzane, pomodori e olive.

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