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di ANGELA PELLICCIARI Annunciando la GMG di Madrid, Benedetto XVI ha detto: "Il mondo senza Dio diventa un inferno, prevalgono gli egoismi, le divisioni nelle famiglie, l'odio tra le persone e tra i popoli, la mancanza di amore, di gioia e di spera

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LaSpagna socialista, che ha permesso a qualche centinaio di "indignati" di insultare e schernire per più di due ore nel centro di Madrid i pellegrini, ha assistito ad uno spettacolo inconsueto: circa duecentomila giovani del Cammino neocatecumenale, nato in Spagna agli inizi degli anni '60, hanno invaso tutte le regioni della penisola iberica per annunciare la vittoria di Gesù sulla morte. È stato Giovanni Paolo II a gridare la necessità di una nuova evangelizzazione. Ma cosa significava l'espressione "nuova evangelizzazione"? In cosa consisteva? Nessuno lo sapeva. Oggi lo si sa, perché lo si è visto. I ragazzi del Cammino di tutte le parti del mondo, accompagnati dai loro catechisti, hanno percorso le ultime tappe del loro viaggio in pullman e si sono fermati nelle città e nei paesi delle varie nazioni d'Europa. Qui hanno dato vita alla nuova evangelizzazione. Preceduti dal crocifisso, sono andati in processione cantando i salmi composti dall'iniziatore del Cammino Kiko Argüello, poi si sono fermati e alcuni di loro hanno dato, con coraggio, la propria testimonianza. A partire dalla loro concreta esperienza, hanno proclamato l'amore di Dio e la vittoria di Gesù Cristo sulla morte. In una parola hanno obbedito a San Paolo che, nella prima lettera ai corinti, dice che la salvezza degli uomini dipende dalla proclamazione del kerygma. Dipende dalla "stoltezza della predicazione": dall'annuncio della buona notizia della vittoria sulla morte. Grazie a duecentomila giovani l'annuncio del kerygma è esploso in tutta la sua forza nelle strade, nelle piazze, nei centri commerciali, nei bar e nei ristoranti di molti luoghi d'Europa. In alcuni casi, come a Barcellona, è stato rifiutato. Nella maggioranza è stato accolto come una benedizione. Così è successo, per esempio, nei quartieri da poco distrutti dai teppisti di Londra. Nei luoghi in cui bande giovanili hanno portato devastazione e morte per il solo gusto di farlo, cinquemila ragazzi del Cammino provenienti dagli USA hanno comunicato l'allegria della vita cristiana aperta alla vita, salvata dalla solitudine del divorzio, dall'abominio dell'aborto, dalla schiavitù della droga, dell'alcol e del sesso. Sono stati ascoltati da persone stupefatte che non credevano ai loro occhi: esistono giovani che cercano Dio e desiderano vivere facendo la Sua volontà. Noi che facciamo parte delle comunità di S. Luigi Gonzaga di Roma, dopo l'evangelizzazione a Nizza e Marsiglia, abbiamo ascoltato l'esperienza di una coppia con sette figli (il più grande ha 9 anni!) in missione ad Avignone. In Francia meridionale non si sa quasi più cosa sia il cristianesimo. Tanto per dire, un ragazzino delle medie di loro conoscenza, ha ricevuto dai genitori come regalo di Natale un po' di droga. La gente non mette più piede in chiesa, né vuole farlo: così la missione si svolge nelle strade e nelle case private. Per i ragazzi delle comunità la giornata della gioventù non è finita la domenica mattina con la messa del papa: Kiko, Carmen e padre Mario, i membri dell'équipe internazionale, li hanno convocati lunedì pomeriggio a piazza Cibeles per un incontro vocazionale. Caritas Christi urget nos, scrive San Paolo. L'amore di Cristo chiama, spinge, muove all'annuncio della salvezza, che non può essere tenuto per noi soli. Tanta gente che non lo sa, deve poter conoscere che Dio ci ama. Gli iniziatori del Cammino quest'anno hanno chiesto vocazioni per la Cina: servono migliaia di preti per l'annuncio del Vangelo a questo sterminato continente devastato dal comunismo, dalla corruzione e, negli ultimi anni, dalla ricerca costi quello che costi della ricchezza. In circa cinquemila hanno risposto sì e si sono "alzati". Hanno cioè accolto il progetto di felicità e di senso che Dio ha sulla loro vita. Tremila e duecento ragazze si sono invece alzate per entrare nei monasteri di clausura dove, secondo un'esperienza quasi bimillenaria, sono chiamate all'intimità con Cristo nella preghiera silenziosa per la chiesa e per il mondo. Una vita matrimoniale piena di santità e carica di figli aspetta tutti gli altri. Essere cristiani è bello. Ha ragione Benedetto XVI.

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