di ANTONIO ANGELI Fantascienza e realtà sono sempre più vicine in Giappone: avete presente quei film su androidi e robot che da cinquant'anni inondano di effetti speciali i cinema di tutto il mondo, da «Metropolis» a «Terminator», da «Blade Runner»

Eche costano pure poco. Il requisito fondamentale dell'«automa alla portata di tutti» sarà la semplicità. Chiunque dovrà essere in grado di usarlo e per questo dovrà obbedire a semplici comandi a voce. E poi non avrà bisogno di altro. Insomma dovrà imparare a cavarsela da solo. La ricerca robotica del Sol Levante ha già messo a punto un nuovo tipo di robot in grado di agire pensando in modo autonomo, senza la necessità di una programmazione specifica. Il prototipo è stato sviluppato in questi ultimi due anni dallo Tsuruoka National College of Technology, nella prefettura di Yamagata, con l'obiettivo di porre le basi per la realizzazione in un futuro prossimo di macchine di facile utilizzo. Il robot, per il momento, come aspetto non si discosta da un comune braccio meccanico, del tipo usato per muovere merci o assemblare pezzi in catena di montaggio: al suo interno sono installati una minuscola videocamera, come quelle dei telefoni cellulari, e un congegno per il riconoscimento dei comandi vocali. Grazie agli speciali componenti, gestiti da un software centrale, questo «braccio meccanico del futuro» non necessita di un programma predefinito, ma agisce invece individuando le mosse più adeguate in base all'ambiente circostante: gli ordini umani a voce vengono recepiti grazie al dispositivo di riconoscimento, mentre attraverso l'obiettivo il robot valuta gli oggetti e la loro distanza, decidendo in breve la cosa più idonea da fare. Insomma si sa organizzare da solo, non crea problemi. Un domani basterà dirgli: «Portami il giornale» e lui si accenderà, andrà alla cassetta della posta, ci porterà il nostro quotidiano e poi si rimetterà in un cantuccio senza rompere. Magie della scienza. «Ci siamo chiesti se non fosse possibile conferire anche a un robot l'abilità umana di apprendere e giudicare - ha spiegato al quotidiano "Asahi" il capo del progetto, Yoshishige Sato - Tuttavia le macchine moderne sono sempre più complesse e spesso per essere azionate necessitano di conoscenze specialistiche. Con la voce, al contrario, chiunque può impartire ordini a un robot, una peculiarità che speriamo di portare nel mondo della piccola industria, nei settori che necessitano di produzione diversificata in volumi limitati». Il che vuol dire a pochi soldi. Già oggi il mercato offre aspirapolveri e altri piccoli elettrodomestici che fanno tutto da soli. Chissà quanto manca alla «Tata» elettronica?