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di DINA D'ISA Sfida aperta tra Christian De Sica e Massimo Boldi che ha presentato «A Natale mi sposo», diretto da Paolo Costella, con la bella Elisabetta Canalis e da venerdì distribuito da Medusa in 550 sale.

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Nessunrancore però per i 25 anni di connubio con De Laurentiis e De Sica da parte di Boldi, che rivendica di aver fatto un film «popolare ma non volgare». Stavolta, Cipollino interpreta uno chef che lavora in una trattoria romana di serie b con un ex pugile (Enzo Salvi), un lavapiatti toscano (Ceccherini) e il figlio Fabio (Jacopo Sarno) che, per riconquistare l'ex ragazza (Lucrezia Piaggio), prossima alle nozze con un altro a Saint Moritz, riesce ad ottenere il catering per il matrimonio della sposa. Tutto si complica quando i genitori di lei (Vincenzo Salemme e Nancy Brilli) vengono a contatto con l'armata Brancaleone gestita da Boldi, mentre ad organizzare la cerimonia arrivano due wedding planner doc (Elisabetta Canalis e Teresa Mannino). Tra le pietanze raffinate del ristorante, «Cefalo in crosta di chiappa» e «Fagioli alla scureggiona», mentre la frase cult del Ceccherini nel ruolo del toscano che s'innamora solo di donne agè dà la stoccata finale: «La donna è come una bistecca, appena tagliata è buona, ma lasciata frollare è meglio». A chi denuncia la volgarità del film, Boldi ribatte con decisione: «È più volgare la tv di oggi, la politica, le mamme che parlano davanti all'asilo o quando fanno shopping. La nostra volgarità ha invece un senso, si rifà al vero ristorante romano "La Parolaccia" e serve alla verve comica». Su un possibile ritorno in coppia con De Sica, Boldi è possibilista e si lancia in una metafora politica: «Chissà, potremmo persino tornare in coppia, se Berluscconi e Fini si metteranno insieme potrebbe accadere anche a noi. Comunque, con Christian non abbiamo mai litigato, siamo amici e stamattina mi ha mandato un sms di augurio per il mio film. La stampa ha voluto che la nostra coppia si dividesse, in seguito a un diverbio, ma non è vero. Ci conosciamo dal 1972, io avevo un gruppo, La Pattuglia Azzurra e lui cantava con me. Sulla titolarità del cinepanettone non ho dubbi: dopo aver fatto questi film per 25 anni, credo di avere il diritto di usare almeno la parola Natale nel titolo. Per fare un salto in politica - riferendosi alla recente lite tra Fli e Pdl - direi che il logo "Natale" appartiene anche a me». Più sexy che mai, Elisabetta ha poi raccontato che il suo fidanzato, George Clooney, «se pure è venuto sul set, non mi ha mai dato alcun consiglio, anche perché il mio personaggio è molto diverso da quello dei suoi film». E sul suo prossimo impegno a Sanremo, con Belen Rodriguez e Gianni Morandi, svela: «Il mio primo amore è stata la tv, che in Italia significa perlopiù presentare programmi. Infatti, nel mio futuro c'è una grossa co-conduzione: fare la stessa cosa in Usa è più difficile perché ancora non sono padrona di un inglese così fluido da potermi permettere un programma live», mentre sulla vignetta di Disegni che l'ha ritratta senza testa, come Belen, per mettere in risalto il suo ambito lato b, svicola, dicendo: «Non ne so nulla, sono tornata dall'America solo tre giorni fa».

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