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A partire dal gennaio 1958 i servizi segreti militari avevano avviato una capillare indagine conoscitiva per tastare il polso dell'elettorato e cercare così di interpretarne l'orientamento politico.

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Questalunga indagine si concluse alla fine di febbraio 1958 e proprio il 28 febbraio il generale De Lorenzo, capo del servizio militare, poté trasmettere al capo della Polizia, Giovanni Carcaterra, il voluminoso fascicolo. Esso comprendeva una minuziosa descrizione della situazione pre-elettorale al 15 febbraio e delle previsioni elettorali divise per regione e per partiti. Le previsioni erano state condotte ascoltando sei importanti categorie sociali, e cioè gli industriali, i commercianti, gli agricoltori, gli ecclesiastici, i bancari e i giornalisti, categorie che si pensava avessero - per varie ragioni - il polso della situazione e degli orientamenti dell'elettorato. Alla fine dell'indagine, prima delle previsioni vere e proprie, erano poi riportati i consigli («provvidenze e suggerimenti» di varia natura: economica, assistenziale, scolastica, edile, ecc.) al governo, onde cercare di ottenere maggiori consensi nelle varie regioni. Di seguito riportiamo, allora, due sintetiche tabelle relative ai risultati delle elezioni del 7 giugno 1953 (la II legislatura della Repubblica) e a quelli, per il parallelo esame, delle elezioni del 25 maggio 1958 (la III legislatura), specificando che in virtù delle marginali variazioni i dati di confronto, per maggiore sintesi, verteranno soltanto sui valori della Camera dei Deputati, e i richiami ai valori del Senato saranno segnalati soltanto - eventualmente - di volta in volta. 7 giugno 1953 (elettori 30.272.236) - 25 maggio 1958 (elettori 32.434.835). Quando il voluminoso dossier (si trattava di oltre 600 pagine, la prima metà - la prima parte - delle quali dedicata alla ricognizione dell'attività e della vita interna dei vari partiti in tutte le regioni, e la seconda riservata al riepilogo delle previsioni elettorali vere e proprie, a carattere regionale e nazionale) giunse sul tavolo del ministro dell'Interno, le prospettive per il governo non sembravano così rosee, anzi, i timori e le preoccupazioni per i risultati delle imminenti consultazioni non lasciavano certo dormire sonni tranquilli e l'incertezza sembrava dovesse avere ancora il sopravvento (a mo' di esempio basti ricordare che nella II legislatura il centro poteva contare su circa 270-280 deputati, la destra su 80-90 e la sinistra su 240-250, e le conseguenti alchimie parlamentari non consentivano particolari formule...). Cosa sostenevano, in sostanza, i sondaggi del Sifar? Ecco lo stralcio delle conclusioni stilate su base nazionale relativo alla attività dei vari partiti politici, e che sarebbe servito da pezza di appoggio per le successive previsioni circa i risultati: Democrazia cristiana. La Democrazia cristiana sta superando, anche in periferia, molti contrasti tra le varie correnti e si appresta ad affrontare con maggiore compattezza la campagna elettorale. Permangono comunque, tra alcuni dirigenti di base, dissensi di carattere personale; essi hanno, tuttavia, scarse ripercussioni tra l'elettorato e tra gli stessi iscritti. Partito comunista italiano. Il Pci, per la costante attività capillare del suo apparato e per la mancanza della più comune capacità di critica nella maggioranza dei suoi iscritti, è riuscito a superare la crisi ideologica e organizzativa causata dal XX congresso del Pcus e dalla rivoluzione ungherese. In questi ultimi tempi i dirigenti di base e gli attivisti hanno ovunque intensificato la preparazione della campagna elettorale, procedendo alacremente alla costituzione degli organismi incaricati dell'attuazione delle varie iniziative e intensificando l'attività propagandistica...La Direzione del partito ritiene di poter agevolmente raccogliere, salvo imprevedibili ripercussioni negative dovute ad avvenimenti internazionali, almeno sei milioni di voti. Partito socialista italiano. Il Comitato centrale del Psi, nel corso della riunione recentemente tenuta a Roma, ha approvato, sia pure con qualche lieve emendamento, il programma elettorale della Direzione, ma non ha risolto le discordanti opinioni sulla composizione delle liste elettorali e sulla riforma del Senato...Negli ambienti socialisti si è notato molto riserbo circa le previsioni delle prossime elezioni... ...Analizzando il quadro relativo alle varie previsioni, balza subito agli occhi il dato, incontrovertibile e comune a tutte e sei le categorie, relativo al Pmp: tutti, sostanzialmente, si attendevano un successo del partito di Achille Lauro e, nello stesso tempo, nessuno ipotizzava un risultato così fosco e negativo per l'intera destra, in particolare per i monarchici. Se poi andiamo a verificare l'ultimo specchietto predisposto dal Sifar, relativo al riepilogo sintetico delle previsioni a carattere nazionale, possiamo ulteriormente verificare che relativamente alle 54 previsioni formulate nel complesso (sei, ovviamente, per ognuno dei nove maggiori partiti politici) il dato non era particolarmente confortante: appena 24 le previsioni corrette, a fronte di almeno 28 risultati completamente sbagliati (un paio i casi di incerta attribuzione). Il caso del Pmp, per concludere, risulta assai clamoroso, non avendo alcuna categoria, a conferma della mutevolezza e della incertezza di ogni previsione e di ogni sondaggio - massime se di natura elettoralistica - azzeccato l'orientamento popolare e il suo comportamento nelle urne: tutte le categorie ritenevano che il partito di Lauro avrebbe ottenuto una buona affermazione elettorale, in realtà si fermò al 2,63%, con poco più di 750 mila preferenze. Quali categorie si rivelarono, infine, le più lungimiranti in questa complessa analisi? Indubbiamente la maggioranza delle categorie non si rivelò piuttosto addentro e in grado di interpretare correttamente l'umore dell'opinione pubblica: negativo, soprattutto, il caso degli industriali che, approssimando il loro responso, sbagliarono ben 7 previsioni su 9, indovinandone appena 2; ma altrettanto insufficienti si rivelarono i giornalisti (che pure avevano ben altre pretese al riguardo...), con 6 previsioni sbagliate. A seguire (5 sbagliate e 4 corrette) gli ecclesiastici e gli agricoltori. Piuttosto attenti, invero, si rivelarono i bancari, che colsero nel segno ben 6 volte e, soprattutto, i commercianti: gli uomini delle categorie addette al commercio, infatti, colsero ben 7 previsioni su 9 circa i risultati elettorali dei vari partiti, sbagliando soltanto nei casi della Dc e, ovviamente, del Pmp.

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