Miriam Ruggiero Gina è un personaggio bizzarro, malinconico e superficiale, che ha preso vita nella fantasia di Claudio Bigagli (attore, regista e sceneggiatore) autore del libro «Il cielo con un dito» (Garzanti, pag.144) di cui lei è protagonista.
Mac'è un prezzo da pagare: deve fare del sesso orale ad un politico, l'onorevole Balestra. Gina decide di accettare, dicendo a sè stessa che in tanti hanno fatto come lei e che era un occasione d'oro da non mancare. Pagine che raccontano la vergogna e l'insicurezza di una ragazza che inizialmente non ha nemmeno il coraggio di parlare con l'autista di Balestra, Marco, mandato a prenderla dall'onorevole stesso. I due però fanno amicizia e, prima di arrivare a destinazione e di cedere al ricatto, decidono di pranzare con aragoste e champagne. Per un po' Gina aveva quasi rimosso il grosso peso che l'asfissiava: il ricatto di Balestra. Un libro con un finale decisamente sconvolgente: Gina diventa un'assassina. L'onorevole muore e la bella ventenne, dopo un inseguimento dei Carabinieri, viene arrestata. Fine. Pagine che ti fanno rimanere a bocca asciutta. Si potrebbe dire che sia un libro un po' scontato, con un inizio crudo che ricorda vagamente "Porci con le ali", o anche un genere un po' mocciano. Ma questa storia non deve essere considerata scontata, perché, se così fosse, significherebbe che tutti i racconti di ricatti che molte ragazze subiscono, rivelate poi in programmi televisivi o sui giornali, sono anch'essi normali... routine. Abituarsi all'ingiustizia, alla prepotenza e all'ingiuria è ancora più sbagliato del commetterla. Perché significherebbe far finta di nulla mentre tante ragazze perdono la loro dignità per ciò che viene comunemente definita ordinaria attività di lavoro. Un libro che potrebbe apparire privo di qualunque messaggio, ma in realtà Bigagli ha dato voce a tutte le ragazze che non hanno il coraggio di ribellarsi. Chi meglio di lui, che si nutre del mondo colorato e frizzante del cinema e della televisione, poteva scrivere un libro del genere? Un altro aspetto da considerare è il finale del racconto. Gina si è sentita talmente mostruosa per aver ceduto al ricatto e ha odiato talmente tanto sé stessa e quell'uomo da decidere istintivamente di commettere un omicidio. E non è tanto assurdo. Si può definire poco probabile. Ma è solo per far capire al lettore come può sentirsi nell'animo una giovane in quello stato. Far capire l'orrore e la tragedia che sta vivendo e che purtroppo tante ragazze, oggi, vivono.