L’E-Prix all’Eur
La Formula "pulita" infiamma la Capitale
Ci siamo, è tutto pronto! Questo pomeriggio si correrà il primo Gp di Roma, l’E-Prix, quello delle monoposto «pulite», della Formula E voluta all’Eur e che completa un percorso di avvicinamento del motorsport alla Capitale lungo un decennio. Ma questo è un mondo tutto nuovo, silenzioso, pulito esattamente all’opposto del circus di Formula Uno che porta con sé budget pazzeschi ma anche altrettante barriere ecologiche ormai inconcepibili per le grandi metropoli. Così, l’Italia si è allineata al nuovo progetto, al futuro che avanza che ha proprio nella Formula E la sua massima espressione. E non poteva essere che Roma la città di riferimento per un evento che diverrà un punto stabile nel calendario della Formula E dei prossimi anni. Tutto all’insegna dello spettacolo e della sostenibilità ambientale. La Formula E è il campionato delle vetture elettriche, sbarca per la prima volta a Roma nel quartiere Eur, per un evento voluto anche dall’attuale amministrazione della Capitale: sindaca Raggi in testa che ci ha voluto subito mettere il cappello e che si preoccupa già del futuro all’insegna del diktat «deve essere ripetuto». Anche perché dai romani c’è stata «una grande risposta» ed i «30 mila biglietti sono andati esauriti appena sono stati messi in vendita» ha sottolineato la prima cittadina nella conferenza stampa di ieri al centro congressi che fa da base ai media dell’evento. «Il motore elettrico può essere il futuro: è la sfida che dobbiamo affrontare, dobbiamo coinvolgere i cittadini in questo cambiamento storico, culturale» spiega la Raggi. «Roma è una città complessa - chiude la sindaca - spesso il trasporto pubblico arriva con difficoltà nelle periferie e dunque il ricorso all’auto privata è grande. Dobbiamo iniziare a usare mezzi che abbattano le emissioni. Il motore elettrico è una soluzione ai problemi che affliggono una grande città: per questo ci stiamo impegnando per mettere almeno 700 colonnine per la ricarica elettrica in città entro il 2020 e ci siamo imposti il limite del 2024 per eliminare i diesel dalla capitale». Ma la sindaca grillina non è stata l’unica esponente a cinque stelle a passare ieri nel paddock della Formula E. Immancabile anche Luigi Di Maio, futuro premier (forse), grande appassionato di motorsport. «È un simbolo del futuro - ha detto - un simbolo del futuro. Non si tratta solo di una gara per appassionati, ed io lo sono, ma di un nuovo modello di mobilità che si comunica ai più giovani. Io vorrei che un diciottenne desiderasse come sua prima macchina un’auto elettrica». Insomma «gigino» è calatissimo nel suo ruolo di quasi premier, dispensa sorrisi, stringe mani e addirittura forma autografi ai più piccoli...È tutto vero. Intanto la Formula E è un vento, un veicolo elettrico carico di soldi, che dopo aver riasfaltato mezzo quartiere, farà anche da amplificatore futuro e porterà nuovi introiti per quanto riguarda anche il turismo. «Sarà motivo di richiamo per più di 40mila visitatori ha detto ieri il presidente di Federturismo Confindustria, Gianfranco Battisti. «Un appuntamento che, legato alla mobilità elettrica, avrà come protagonisti - spiega - sport, sostenibilità ambientale e turismo. Un punto di partenza per realizzare un modello di trasporto sostenibile e innovativo con un approccio green che ci auguriamo porterà vantaggi logistici all’intera città. Un modo per dimostrare come la difesa dell’ambiente quale bene primario per l’uomo e i mutamenti nelle richieste dei cittadini influenzino nuove forme di offerta sempre più diversificate e qualificate nel rispetto dei canoni della sostenibilità ambientale». Ma resta lo sport e soprattutto lo spettacolo. Certo, non ci sarà quel rumore assordante che fa da sottofondo alla F1 e che per certi versi ne è anche parte del fascino, ma le monoposto vanno forte davvero. Con accelerazioni pazzesche e pensare che vengono spinte da un propulsore elettrico. Ci sarà anche il pit stop volante, visto che con le attuali batterie le monoposto non riuscirebbero a completare tutta la gara. Quindi a metà gara circa, si rientra ai box, cambio totale di macchina e via di nuovo fuori in cerca della bandiera a scacchi.