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Putin "vuole entrare nella storia", l'ex capo del Kgb svela il piano dello Zar: le "linee rosse" per la pace

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Dodici ore di colloqui tra la delegazione russa e quella americana impegnate a Riad per trovare una soluzione alla crisi ucraina. Ma qual è il punto di caduta dei negoziati? Il presidente russo Vladimir Putin "vuole assolutamente entrare nella storia come ’Il Grande raccoglitore delle terre russe', colui che ha invertito la disgregazione dell’impero avviata nel 1867 con la vendita dell’Alaska agli Usa", dice Evgeny Savostyanov, ex capo del Kgb di Mosca, considerato "agente straniero" per la sua contrarietà alla guerra in Ucraina.

 

L’Europa "dovrebbe svegliarsi, dice in una intervista al Corriere della Sera in cui rivela quello che a suo avviso è "il secondo obiettivo di Putin": dopo la ricomposizione della vecchia Russia, è "il ritrovamento di ruolo di egemone europeo e globale, perduto con lo scioglimento dell’Urss. Poco importa se ottenuto attraverso governi o regimi compiacenti. Nulla di nuovo: da reduce del Kgb, eravamo colleghi, subisce l’influenza spirituale di stampo imperiale-espansionista proprio del Pgu, il Primo direttorato del Kgb, che si occupava di intelligence estera, oggi Svr, e quello nazionalista conservatore di ’sbarramento' tipico dei funzionari del controspionaggio. Nella sua prima squadra questi due schieramenti erano ben bilanciati. C’erano rappresentanti sia dello spionaggio all’estero come Sergey Ivanov, Igor Sechin, Sergey Chemezov, che del controspionaggio come Viktor Ivanov e Nikolaj Patrushev. Il fatto che oggi prevalgano gli 'esteri' è significativo della dinamica degli umori di Putin".

 

E così Putin "accetterà una tregua completa solo quando sarà sicuro di poter raggiungere i suoi grandi obiettivi. Nel piccolo che per lui rappresenta l’Ucraina, appare evidente che ha bisogno di un avamposto russo sulla riva destra del Dnepr. Kherson e dintorni, per capirci. Così potrà tenere sotto pressione Odessa, la Transnistria e Chisinau. Per questo non accetterà mai la dislocazione in Ucraina di forze europee di deterrenza. Queste sono le 'linee rosse' di Putin".

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