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Ucraina, a Riad Russia e Usa trattano sulla tregua. Raid sulla città di Sumy

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"Non bisogna tanto aspettarsi una svolta, quanto capire che si lavora in varie direzioni". Con queste parole la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha messo le mani avanti sui colloqui a Riad tra la delegazione russa e quella statunitense. "Non è prevista la firma di alcun documento", gli ha fatto eco il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Mosca, per bocca di un membro della delegazione in Arabia, ha comunque sottolineato che i colloqui si sono svolti "in modo creativo" e attraverso "un interessante dibattito". Quello su cui Mosca vuole concentrare la discussione con Washington è la cosiddetta 'iniziativa del Mar Nero' che prevede una tregua marittima per permettere alle navi mercantili di navigare senza pericolo. "Nella sua versione precedente c'era una parte abbastanza consistente di impegni nei confronti del nostro Paese, che, per inciso, non sono stati rispettati l'ultima volta", ha però voluto far notare Peskov. Nel luglio 2022, grazie alla mediazione di Turchia e Onu, fu concordato l'accordo, che creava le condizioni per l'esportazione di grano dai porti ucraini, in particolare da quelli di Odessa, Chornomorsk e Yuzhny.

 

 

 

Nel luglio 2023 la Russia si ritirò dall'iniziativa, sostenendo che le sue richieste, ovvero la possibilità di esportare tramite il Mar Nero anche la propria merce tra cui soprattutto fertilizzanti, non erano state soddisfatte. Ora Mosca, con il supporto dell'amministrazione Trump, mira a rinnovare l'accordo alle proprie condizioni. Anche per questo la delegazione ucraina ha fatto sapere di non avere lasciato Riad e di volere un nuovo round di colloqui con gli Stati Uniti, una volta terminati quelli tra Washington e Mosca. Nel frattempo sull'Ucraina non si sono fermati gli attacchi aerei russi. Un raid missilistico ha colpito la città di Sumy, prendendo di mira edifici residenziali e un ospedale. Almeno 74 persone, tra cui 13 bambini, sono rimasti feriti. Il ministero della Difesa russo, dal canto suo, ha accusato Kiev di aver tentato di danneggiare con un drone una stazione di pompaggio del petrolio nel sud della Russia. "Questo dimostra l'incapacità di Kiev di negoziare", ha attaccato il ministero, mentre Peskov, che ha assicurato che il cessate il fuoco sulle infrastrutture energetiche concordato da Putin e Trump resta in vigore, ha avanzato la proposta che gli Stati Uniti possano monitorare questa tregua "e trarne le dovute conclusioni".

 

 

 

Tema, quello dei siti energetici, che interessa molto agli Stati Uniti. Trump, parlando ai giornalisti, ha voluto far sapere che sul tavolo di Riad c'è anche la proprietà della centrale nucleare di Zaporizhzhia. "Alcuni dicono che gli Stati Uniti dovrebbero possedere la centrale, e che dovremmo farlo perché abbiamo le competenze"", ha ribadito il presidente americano. Gli stretti rapporti tra Washington e Mosca sono confermati anche dal regalo fatto da Putin all'omologo statunitense: "Uno splendido ritratto di Trump, realizzato da un importante artista russo", ha riferito il Cremlino. Intanto Pechino si è fatta avanti per smentire l'ipotesi che le sue truppe possano partecipare a un'operazione di peacekeeping in Ucraina una volta raggiunto il cessate il fuoco. In risposta alla domanda su quanto riportato dal quotidiano tedesco Welt am Sonntag, il portavoce del ministero degli Esteri, Guo Jiakun, ha affermato che la notizia è "completamente falsa". Guo ha poi ribadito che la posizione della Cina sulla crisi ucraina rimane "coerente e inequivocabile".

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