
Zelensky colpito dalla sindrome di Chiara Ferragni: la santificazione che dà alla testa

Tre anni di «santificazione» planetaria gli hanno dato alla testa, questa è la verità. Il Presidente dell’Ucraina Zelensky si presenta alla Casa Bianca con quell’uniforme da combattimento (ma in prima linea ci vanno gli altri) che ormai suona piuttosto ridicola, non mostra riconoscenza alcuna, alza la voce dicendo alla nazione con undici portaerei in servizio in giro per il mondo che devono ascoltare lui sulla sicurezza nazionale e, per giunta, si mette a discutere davanti alle telecamere di tutto il mondo: c’è poco da aggiungere, questi tre anni di guerra gli hanno fatto perdere il senso della misura.
Allora vediamo di mettere le cose a posto. Primo: l’aggressione russa è sbagliata e Zelensky ha saputo interpretare con energia il ruolo di «frontman» che gli ha assegnato la storia. Secondo: il colpo di Stato che doveva deporlo in meno di una settimana è fallito solo ed esclusivamente per il sostegno occidentale, americano e inglese in particolare. Terzo: Zelensky è vivo solo perché questo appoggio occidentale è andato avanti per anni, costando centinaia di miliardi. Quarto: adesso è arrivato il momento di chiudere questa storia, l’Ucraina non è l’ombelico del mondo (e non lo è mai stato nei secoli) e il suo Presidente non è il titolare del mazzo di carte della geopolitica mondiale.

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Insomma Zelensky ha sbagliato tutto in questa missione americana. Non si va alla Casa Bianca senza aver fatto i compiti a casa, cioè senza aver pianificato nel dettaglio cosa dire e cosa fare con la controparte. Ma non è finita qui, perché stavolta ha anche dimostrato tutti i suoi limiti politici, quelli che anche in patria avevano cominciato a vedere. Ma come, non hai ancora capito che con Trump e Vance la musica è cambiata? Cosa ti serve (un disegnino, una traduzione) per adeguarti al fatto che il vertice della nazione più potente del mondo vuole imprimere una svolta a questa storia e intende gestire il potere economico e militare senza fare sconti a nessuno? E poi, come ti viene in mente di metterti nella condizione di farti prendere a schiaffi in diretta Tv nello Studio Ovale, facendo così a Vladimir Putin un regalo politico monumentale, per cui al Cremlino staranno brindando come se non ci fosse un domani?

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Anni e anni di salamelecchi, concerti, celebrazioni (noi europei ormai sembriamo specializzati in questo, maestri di cerimonia siamo diventati) ti hanno rovinato, signor Zelensky, facendoti cadere vittima della sindrome «Ferragni», quella per cui ti pensi intoccabile. Ti sei comportato come un compagno di squadra del Napoli di Maradona che si impunta per spiegare a Diego come si gioca a pallone. Non funziona, non è difficile da capire..
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