aria tesa

Guerra, la Svezia si prepara alla catastrofe: mega cimitero per 30mila soldati

Martina Melli

In linea con le parole del segretario generale della Nato, Mark Rutte, che giovedì scorso ha dichiarato: «Non siamo in guerra, ma nemmeno in pace», la Svezia, ultimo Paese ad essere entrato a far parte dell’Alleanza Atlantica a marzo di quest’anno, si sta già organizzando di conseguenza. I leader svedesi infatti ritengono che lo scontro armato con la Russia sia imminente. Secondo quanto riporta il Nordic Times, l’Agenzia svedese per le emergenze civili avrebbe dato disposizioni a chiese e pompe funebri di mettere in sicurezza il terreno per poter seppellire un numero molto elevato di morti. In particolare, la chiesa di Svezia a Göteborg avrebbe ricevuto l’incarico di prepararsi alla possibilità di seppellire circa 30.000 soldati deceduti in un breve lasso di tempo, in caso di guerra o di una «grave catastrofe».

 

  

 

«Dobbiamo prepararci a gestire i soldati caduti ed è del tutto nuovo per noi iniziare a pianificare una cosa del genere», ha commentato Katarina Evenseth della Gothenburg Burial Society. «Le tombe di guerra e le tombe dei soldati sono uniche nel loro genere perché, una volta terminata l’emergenza bellica, devono poter essere trasferite nei Paesi e nelle città d’origine» spiega Evenseth. Le forze armate svedesi hanno stimato che almeno 10 ettari di terreno, di cui ancora non è chiara l’ubicazione, verranno adibiti a questo scopo. Così come Rutte ha avvertito gli alleati di «un pericolo che si muove verso di noi a grande velocità e che sta arrivando, tra 4-5 anni», anche il capo dell’esercito svedese Jonny Lindfors pensa che la nazione debba prepararsi a entrare in guerra. Venerdì scorso il generale ha discusso la situazione internazionale con il capo dell’esercito britannico Roland Walker, concordando con lui a proposito della grande minaccia sovietica che incombe sull’Europa. «L’immagine che i russi hanno di sé, secondo cui hanno il diritto di creare sfere di influenza sottomettendo i Paesi vicini, minaccia l'ordine di sicurezza europeo» ha affermato Lindfors. «Non stanno solo combattendo una guerra contro l'Ucraina, ma contro l’intero Occidente».

 

 

A maggio, l’ex capo della Difesa di Stoccolma, Micael Bydén, è entrato nel merito dicendo che, essendo il controllo del Mar Baltico uno degli obiettivi di Putin, l’isola svedese di Gotland, situata in posizione strategica, sarà tra le prime ad essere colpita. Malgrado la Svezia non confini con la Russia e non si trovi dunque, a livello geopolitico, esposta quanto Finlandia e Norvegia, sta trattando la minaccia russa alla stregua delle nazioni vicine. Non solo cimiteri e corsa agli armamenti dunque (nel 2025 la Svezia aumenterà la spesa militare al 2,4% del PIL) ma anche un’educazione "civica". A metà novembre i cittadini svedesi, così come quelli norvegesi e finlandesi, hanno ricevuto un opuscolo che forniva indicazioni sui sistemi di allerta, su come cercare riparo durante un raid aereo e sulla sicurezza psicologica e digitale.