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Siria, Netanyahu avverte: "Se l'Iran si ristabilirà, pagheranno un prezzo elevato"

In un messaggio diretto al nuovo governo che sta prendendo forma in Siria, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che Israele desidera stabilire relazioni, ma che non esiterà ad attaccare in caso di minaccia per lo Stato ebraico. Lo riferisce Times of Israel. "Se questo regime permetterà all’Iran di ristabilirsi in Siria", ha detto il premier, "o permetterà il trasferimento di armi iraniane o di qualsiasi altra arma a Hezbollah, o ci attaccherà, risponderemo con la forza e gli faremo pagare un prezzo elevato". "Quello che è accaduto al regime precedente accadrà anche a questo regime", ha avvertito, aggiungendo che Israele non ha intenzione di interferire negli affari interni della Siria, ma che farà tutto il necessario per garantire la sicurezza e l'equilibrio. 

 

  

 

"Dobbiamo evitare una ripetizione degli orribili scenari in Iraq, Libia e Afghanistan", ha detto intanto l'Alta rappresentante per gli Affari esteri e la sicurezza della Ue, Kaja Kallas, parlando, durante un'audizione alla commissione Esteri del Parlamento europeo, dei rischi di violenza settaria e una ripresa dell'estremismo in Siria, esortando le potenze internazionali ad aiutare una transizione pacifica dopo la caduta di Bashar al-Assad. "Questa transizione presenta enormi sfide per la Siria e la regione - ha continuato - ci sono preoccupazioni legittime riguardo a violenze tra gruppi religiosi, la rinascita estremista e il vuoto politico". 

 

 

"Alcuni Paesi, come la Turchia, hanno già indicato il rientro dei rifugiati in Siria. Per questo sottolineo l'importanza della tutela delle minoranze: non vogliamo che ci siano nuove ondate di rifugiati provenienti da gruppi diversi dalla Siria. Questo è nell'interesse di tutti i Paesi della regione e anche dell'Ue", ha aggiunto.