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Siria, è la sconfitta di Putin e Hezbollah. Tajani: miliziani dall'ambasciatore italiano

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Con i ribelli jihadisti che sono entrati a Damasco crolla il regime di Bashar al-Assad in fuga dal Paese. In Siria è il caos, con i miliziani che hanno rpeso possesso della Capitale. "Per prima cosa ci siamo preoccupati della situazione dei cittadini italiani, che sono circa 300. Questa mattina i miliziani sono entrati nel giardino dell’ambasciatore italiano ma la situazione si è risolta in fretta e hanno solo portato via tre automobili", ha spiegato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in collegamento telefonico con ’In mezz’ora' su Rai3,

 

Il capo della Farnesina ha aggiornato sulla situazione dei nostri connazionali. "Inoltre 15 italiani sono riusciti a passare il confine con il Libano, altri due ieri quello con la Giordania, e sono al sicuro. Al momento sono al sicuro anche tutti quelli che sono nelle loro case a Damasco - ha spiegato Tajani -. Il passaggio di potere è stato incruento, ed è dovuto anche al fatto che gli Hezbollah da un lato e la Russia dall’altro sono impegnati in altri conflitti e non hanno più potuto assicurare il loro sostegno ad Assad. Il nostro interesse è arrivare alla stabilità. Il ministro degli Esteri turco mi ha detto che è importante che ci sia una presenza italiana a Damasco, con l’ambasciata attiva in questo momento", ha continuato a proposito della situazione siriana. 

 

"La domanda è perché c’è stata questa accelerazione" in Siria. Ed è "perché Hezbollah ha perso la sua battaglia in Libano e si è indebolito fortemente e non era più in grado di sostenere il regime di Assad: ieri hanno detto ’mandiamo duemila combattenti' e non ne è arrivato neanche uno. La stessa Russia impegnata nella guerra in Ucraina non è stata in grado di difendere Assad. Ed è stata una sconfitta politicamente per la Russia, che rischia di perdere l’accesso al Mediterraneo", è l'analisi del ministro degli Esteri. 

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