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Congo, la misteriosa epidemia fa spavento: decine di morti. L'Italia si blinda

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Una malattia misteriosa sta seminando preoccupazione nella Repubblica Democratica del Congo, avendo già provocato almeno 76 vittime e 376 persone contagiate. Il ministro della Sanità, Samuel-Roger Kamba, ha dichiarato lo stato di massima allerta, definendo la situazione come "un evento sanitario sconosciuto" che richiede un monitoraggio continuo. Il focolaio è stato individuato nella regione di Panzi, a circa 700 chilometri da Kinshasa. Quest’area, già segnata da una grave carenza di infrastrutture sanitarie, scarse condizioni igieniche e un tasso di malnutrizione tra i più alti del paese (61%), rappresenta un terreno fertile per la diffusione delle malattie. Già due anni fa, la regione era stata colpita da un’epidemia di febbre tifoide.

 

 

Secondo i dati diffusi dalle autorità sanitarie, i primi casi risalgono a fine ottobre, con un’escalation nei decessi registrata tra il 10 e il 25 novembre. Dei 76 morti, 27 sono deceduti in ospedale, spesso per mancanza di trasfusioni di sangue, mentre gli altri sono stati segnalati nelle comunità locali. La patologia, che colpisce soprattutto bambini sotto i 5 anni e adolescenti tra i 15 e i 18 anni, si manifesta con febbre alta, tosse, mal di testa e sintomi respiratori. Ma la caratteristica più preoccupante è la comparsa di un’anemia grave, che spesso si rivela fatale. Gli esperti hanno confermato che si tratta di una malattia dell’apparato respiratorio, ma hanno escluso una correlazione con il Covid-19. Per far fronte all’emergenza, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha inviato un team di epidemiologi nella regione per raccogliere campioni e identificare il patogeno responsabile. Parallelamente, il ministero della Sanità congolese sta lavorando per garantire il trattamento immediato dei casi e condurre indagini sul campo. Nonostante l'incertezza sull'origine della malattia, si stanno esplorando varie ipotesi, tra cui un nuovo virus, un batterio o un patogeno sconosciuto. 

 

 

E al di fuori del Congo cresce la preoccupazione. In Italia, il Ministero della Salute ha inviato una comunicazione agli uffici sanitari di porti e aeroporti, invitando a monitorare attentamente i passeggeri provenienti dal paese africano. Pur non essendoci restrizioni o allarmi, il governo italiano segue con attenzione l'evolversi della situazione. “Una malattia sconosciuta di probabile origine infettiva ha ucciso 79 persone in Congo. Quadro clinico strano (anemia!), non mi piace. Per carità nessun panico, ma attenzione. Nel mondo moderno i virus - come abbiamo visto - si spostano molto velocemente”, il commento di Roberto Burioni sulla vicenda.

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