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Ucraina, la centrale nucleare di Zaporizhzhia di nuovo sull'orlo del blackout

Per la terza volta in un mese, la centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia è sull’orlo del blackout a causa dei bombardamenti russi. A denunciarlo è stato il ministero dell’Energia ucraino, come riferisce Rbc-Ucraina. A causa dei bombardamenti nemici, la centrale di Zaporizhzhia "ha perso corrente su una delle due linee di trasmissione elettriche esterne che collegano l’impianto, temporaneamente occupato, con il sistema energetico unificato dell’Ucraina", si legge in una nota del dicastero. Secondo il ministero dell’Energia, è la terza volta a novembre che l’alimentazione elettrica esterna della centrale, necessaria per il suo funzionamento sicuro, si trova a rischio.

 

  

 

"La linea di trasmissione ad alta tensione Ferrosplavnaya 1 è stata spenta come misura di salvaguardia alla centrale nucleare", hanno fatto sapere in un comunicato i responsabili dell’impianto. La centrale nucleare di Zaporizhzhia riceve elettricità dalla riva destra del Dnepr controllata dall’Ucraina, tramite le linee principale da 750 kilovolt Dneprovskaya e di riserva da 330 kilovolt Ferrosplavnaya-1. "Attualmente la centrale è alimentata da una sola linea di trasmissione. Se viene scollegata dall’alimentazione esterna, si verificherà un altro blackout completo, scenario che rappresenta una minaccia radioattiva", ha avvertito il ministero ucraino.

 

 

Intanto, si continua a discutere di possibili trattative con Mosca. L’ Ucraina "potrebbe raggiungere un accordo di cessate il fuoco" se il suo territorio "fosse posto sotto l’ombrello della Nato". Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un’intervista rilasciata all’emittente Sky News. "Se vogliamo porre fine alla fase calda della guerra, bisogna che la Nato prenda sotto il suo ombrello i territori dell’ Ucraina che abbiamo sotto il nostro controllo", ha spiegato Zelensky. "Dobbiamo farlo in fretta - ha aggiunto -. Successivamente il territorio occupato dell’Ucraina, potrà essere riconsegnato in modo diplomatico".