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Siria, i ribelli sfondano ad Aleppo. Assad trema, regime in bilico

I ribelli siriani di Hayat Tahrir al Sham (HTS) rivendicano di aver sfondato le difese di Aleppo e di essere penetrate nel cuore della città dopo aver avuto la meglio sui militari di Damasco fedeli a Bashar Al Assad. «Le nostre forze stanno entrando nella città», si legge in un comunicato della coalizione militare ribelle formatasi di recente. La importante e strategica città del nord della Siria era dal 2016 nelle mani del regime di Damasco, che la aveva conquistata grazie all’intervento della Russia. Secondo l’agenzia di stampa turca Anadolu i ribelli hanno preso oggi il controllo di altri 14 villaggi. Decisivo per l’esito dell’attacco è stato aver tagliato i rifornimenti attraverso le autostrade M4 e M5, di cui i ribelli hanno preso il controllo già questa mattina. Sono circa 70 i villaggi e insediamenti che HTS ha sottratto nelle ultime 48 ore all’esercito siriano e alle milizie sciite filo iraniane alleate di Damasco. Sale contemporaneamente anche il numero dei morti: almeno in 150 sarebbero rimasti uccisi negli scontri tra i due fronti in base a quanto riferisce l’Osservatorio per i diritti umani in Siria con sede a Londra. Un bilancio aggravato dalla morte di almeno 27 civili di cui riferiscono le Nazioni Unite.

 

  

 

Il Comando delle operazioni militari è guidato dal siriano Abu Muhammad al-Jolani, nato 42 anni fa in Arabia Saudita, già combattente nei gruppi Stato islamico e Al-Nusra. La testata locale Levant 24 ha diffuso un video nel quale si vedrebbe l’uomo fornire indicazioni ai ribelli impegnati nell’assalto ad Aleppo. La città non era teatro di combattimenti dal 2016. Da allora è sempre rimasta sotto il controllo del governo del presidente Bashar Al Assad.

 

 

Nel frattempo le forze armate siriane hanno dichiarato in un comunicato di essersi scontrate con gli insorti nelle campagne intorno ad Aleppo e Idlib, distruggendo diversi loro droni e armi pesanti. Le forze armate siriane hanno affermato di respingere l’attacco e hanno accusato gli insorti di diffondere false informazioni sui loro progressi. Ma i video che circolano sui social sono evidenti.