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Israele-Libano, funzionario Usa: "Tregua vicina ma...". Cosa prevede l'accordo

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"Pensiamo di avere un accordo. Siamo sulla linea del traguardo, ma non l’abbiamo ancora superata. Il Gabinetto israeliano deve approvare l’accordo martedì e fino ad allora qualcosa può sempre andare storto". È quanto un funzionario Usa ha dichiarato al giornalista Barak Ravid della testata Axios, aggiungendo che è atteso che il Gabinetto di sicurezza israeliano approvi l’accordo martedì. La bozza per il cessate il fuoco in Libano, stando a quanto si apprende, prevede un periodo di transizione di 60 giorni durante il quale l’esercito di Israele dovrebbe ritirarsi dal Libano meridionale. L'esercito libanese, in cambio, dovrebbe schierarsi nelle aree vicine al confine e Hezbollah dovrebbe spostare le sue armi pesanti a nord del fiume Litani.

 

 

 

L’accordo prevede un comitato di supervisione guidato dagli Stati Uniti per monitorare l’attuazione del testo e affrontare eventuali violazioni. Secondo fonti israeliane e statunitensi citate da Axios, gli Usa hanno accettato di fornire a Israele una lettera di garanzie che include il sostegno all’azione militare israeliana contro minacce imminenti provenienti dal territorio libanese e per interrompere eventi come un eventuale ripristino di una presenza militare di Hezbollah vicino al confine o il contrabbando di armi pesanti. In base alla proposta di accordo, Israele potrebbe intervenire dopo consultazioni con gli Stati Uniti e se l’esercito libanese non affrontasse la minaccia.

 

 

 

Per quanto riguarda la situazione in Medio Oriente "tutti quanti siamo favorevoli a un cessate il fuoco" e "abbiamo discusso anche del giorno dopo" e "per quanto riguarda il Libano ho dato la piena disponibilità dell’Italia a essere protagonista se ci sarà l’accordo dei libanesi per sorvegliare l’applicazione dell’accordo insieme agli Usa e ad altri Paesi" perché "vogliamo giocare un ruolo, essendoci molti militari italiani sia nella missione Unifil e quella bilaterale". Lo ha dichiarato il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani durante un punto stampa nel corso della prima giornata del G7 che si tiene a Fiuggi-Anagni.

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