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Re Carlo, per l'incoronazione spesi 72 milioni. “Osceno”, rivolta contro il monarca

Alessandra Zavatta
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È costata 72 milioni di sterline l'incoronazione di Carlo d'Inghilterra. "Una spesa oscena" la definisce Graham Smith, il Ceo di Republic. Movimento che punta ad abolire la monarchia e che il 6 maggio 2024 aveva organizzato un sit-in di protesta mentre nell'Abbazia di Westminster l'arcivescovo di Canterbury Justin Welby posava la corona sul capo del nuovo sovrano. Il Dipartimento britannico per la cultura, i media e lo sport ha reso noto di aver sostenuto per la cerimonia 50,3 milioni di sterline (circa 63 milioni di euro) di costi diretti. A cui vanno aggiunti 21,7 milioni di sterline (25 milioni di euro) di spese del ministero dell'Interno per i poliziotti incaricati di sorvegliare l'evento e garantirne la sicurezza. "Se si aggiungono anche i costi sostenuti dal Ministero della Difesa per i militari messi in campo, Transport for London, i vigili del fuoco e le spese sostenute dai municipi il bilancio complessivo oscilla tra 100 e 250 milioni di sterline", sottolinea Republic. "Tutto denaro che arriva dalle tasse dei contribuenti. Una somma per la parata di una persona quando non c'è alcun obbligo nella Costituzione e nella legge. E questo mentre la Gran Bretagna sta affrontando tagli ai servizi essenziali". "Un inutile spreco di denaro nel mezzo di una crisi economica in un Paese dove è aumentato il tasso di povertà infantile", insiste Smith.

 

 

"L'incoronazione è stato un evento irripetibile che ha permesso di riunirsi per festeggiare, un'opportunità unica per celebrare e rafforzare la nostra identità nazionale e mostrare il Regno Unito al mondo", ha ribadito il governo. L'evento è stato seguito in Gran Bretagna da 20 milioni di sudditi in diretta televisiva e da miliardi di persone a livello globale. Ma c'è chi fa notare che a vedere in tivvù il funerale di Elisabetta sono stati 29 milioni di inglesi e sul Mall ad attendere il passaggio del feretro, il 19 settembre 2022, c'era più di un milione di persone. Re Carlo aveva promesso una cerimonia più sobria rispetto all'incoronazione della madre avvenuta il 2 giugno 1953. Lei invitò ottomila dignitari alla cerimonia a Westminster, Carlo ha ridotto il numero a meno di cinquemila. All'epoca, però, il movimento repubblicano non aveva alcuna forza. E nessuno fece notare i costi: quattro milioni di sterline che equivalgono a più di cento milioni di euro attuali.

 

 

"Le spese sostenute per l'incoronazione di Carlo - incalza Smith - si aggiungono ai 500 milioni di sterline l'anno che i contribuenti già sostengono per mantenere la monarchia". Senza contare che alle spese per il Coronation Day si aggiungono 2,8 milioni per il concerto al Castello di Windsor con i Take That, Katy Perry e Lionel Richie. Le polemiche si sono allargate anche all'imposta di successione che il nuovo monarca non ha dovuto pagare per i beni ricevuti da Elisabetta II: terreni, palazzi, gioielli, opere d'arte e il ricchissimo (in termini di entrate) Ducato di Lancaster, possedimento dei monarchi inglesi dal 1399. In base a una clausola concordata con la Corona trentuno anni fa dall'allora primo ministro John Major, qualsiasi eredità passata "da sovrano a sovrano" evita l'imposta del 40% applicata ai beni di valore superiore a 325.000 sterline. Il risparmio è stato quindi enorme per Buckingham Palace.

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