botta e risposta
Papa Francesco su Gaza: "Indagare". L'ambasciata israeliana: "Massacro genocida di israeliani"
L'interrogativo posto da Papa Francesco sulla guerra scoppiata in Medio Oriente ha scatenato l'immediata reazione dell'ambasciata di Israele nella Santa Sede. "A detta di alcuni esperti, ciò che sta accadendo a Gaza ha le caratteristiche di un genocidio. Bisognerebbe indagare con attenzione per determinare se s'inquadra nella definizione tecnica formulata da giuristi e organismi internazionali", si legge - come anticipato da La Stampa - in un brano di “La speranza non delude mai. Pellegrini verso un mondo migliore”, il libro che Bergoglio pubblicherà per il Giubileo 2025. Parole, quelle sul conflitto scoppiato in seguito alla strage del 7 ottobre, che non potevano restare senza replica. "Il 7 ottobre 2023 c’è stato un massacro genocida di cittadini israeliani e da allora Israele ha esercitato il proprio diritto di autodifesa contro i tentativi provenienti da sette diversi fronti di uccidere i suoi cittadini. Qualsiasi tentativo di chiamare questa autodifesa con qualsiasi altro nome significa isolare lo Stato ebraico": è stata la risposta lanciata su X.
Bergoglio è tornato sul tema della guerra nel corso dell’Angelus in Piazza San Pietro, "La guerra rende disumani e induce a tollerare crimini inaccettabili", ha affermato esortando i governanti ad ascoltare "il grido dei popoli che chiedono pace". Un altro grido, quello dei poveri, ha caratterizzato la domenica del Papa. Al mattino il Pontefice ha presieduto la Santa Messa nella Basilica di San Pietro in occasione della Giornata Mondiale dei Poveri. Anche qui parole nette: "Lo dico alla Chiesa, lo dico ai Governi degli Stati e alle Organizzazioni internazionali, lo dico a ciascuno e a tutti: per favore, non dimentichiamoci dei poveri", ha affermato il Papa che ha rimarcato: "Si diventa Chiesa di Gesù nella misura in cui serviamo i poveri, perché solo così la Chiesa diventa se stessa".