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Amsterdam, scatta la "caccia all'ebreo": decine di feriti e arresti, imbarazzo a sinistra

L'assalto ai tifosi israeliani al grido «Palestina libera» Il premier Benjamin Netanyahu: «È come la notte dei cristalli» Aggressione di massa

Francesca Musacchio
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Una «caccia all’ebreo» che il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, ha definito «la notte dei cristalli» evocando l’ondata di pogrom antisemiti divampati nella Germania nazista tra il 9 e il 10 novembre 1938, di cui ricorre l’anniversario. Un «atto premeditato e inaccettabile» secondo Netanyahu, e non uno scontro tra tifoserie opposte. Ad Amsterdam, la scorsa notte, i tifosi della squadra di calcio Maccabi Tel Aviv, dopo la partita di Europa League con l’Ajax, sono stati aggrediti da gruppi pro Palestina. Il bilancio é di 10 feriti tra i supporter israeliani e circa 67 arresti effettuati in totale durante la giornata da parte della polizia olandese. Anche se la maggior parte dei fermati sarebbero stati rilasciati. Tuttavia in serata, dopo l'incontro con il nuovo ministro degli Esteri israeliano, Gideon Saar, il ministro della Giustizia olandese, David van Weel, su X ha fatto sapere: «Ho sottolineato che i Paesi Bassi condannano fermamente la violenza e che non c'è posto per l'odio e l’antisemitismo. I colpevoli saranno rintracciati e perseguiti».

Sui social sono stati diffusi video dove gli aggressori, anche con spranghe, sassi, calci e pugni, intimano ad una vittima (individuata come ebrea) di urlare «free Palestine». Un vero a proprio assalto che, per come avvenuto, lascerebbe pensare alla premeditazione. «I tifosi che sono venuti a sostenere il Maccabi sono stati gettati nel fiume, sono stati presi a calci mentre erano a terra, hanno dovuto negare di essere ebrei: semplicemente terribile», ha detto l'amministratore delegato del club Maccabi Tel Aviv, Ben Mansford.

 

Secondo la polizia olandese, però, qualche disordine si sarebbe verificato anche il pomeriggio precedente quando alcuni tifosi israeliani avrebbero rubato una bandiera palestinese appesa ad una finestra e intonato slogan anti Palestina.

E proprio per il rischio sicurezza della partita legato a quanto accade in Medio Oriente, mercoledì il sindaco di Amsterdam, Femke Halsema, aveva vietato una manifestazione pro-Palestina che avrebbe avuto luogo vicino allo stadio Johan Cruijff.

Ma non è bastato a scongiurare le violenze. Al termine della partita, infatti, i tifosi del Maccabi, di cui la frangia di estrema destra «Maccabi fanatics» é gemellata con quella degli «Ultras Amsterdam», tra l’altro autodenominati «Superjews», è stata aggredita da gruppi pro Palestina composti, secondo le prime informazioni, da immigrati arabi e turchi. Una vera e propria caccia all’ebreo che non ha prodotto vittime, ma solo feriti lievi. Nel tardo pomeriggio di ieri, grazie al ponte aereo ordinato da Netanyahu, i primi tifosi sono rientrati in Israele. Ma rimane la gravità di quanto accaduto che ha innalzato i livelli di sicurezza anche per la partita di basket in programma ieri sera all'Unipol Arena di Casalecchio tra Virtus Bologna e Maccabi Tel Aviv. Mentre le sinagoghe di Amsterdam, durante la notte di Shabbat, sono state presidiate dalle forze dell’ordine.

 

Nel frattempo, il premier israeliano ha chiesto al Mossad di predisporre «linee d'azione nell'ambito del sistema di allerta israeliano» nel caso di possibili situazioni simili a quella verificatasi ad Amsterdam. Il fenomeno dell’antisemitismo, infatti, è aumentato dopo la risposta di Israele su Gaza all’attacco terroristico del 7 ottobre 2023. E mentre le dichiarazioni dei leader europei, e non solo, condannano l’attacco ad Amsterdam come azione antisemita, Hamas e Anp ritengono che la situazione nella Striscia, sotto bombardamento continuo, in qualche modo giustifica l’aggressione in Olanda.

Nello specifico, il gruppo terroristico parla di «conseguenze spontanee» del «continuo genocidio» nella Striscia di Gaza che prosegue «senza che la comunità internazionale intervenga». Mentre il ministero degli Esteri dell'Autorità palestinese condanna «i cori anti-arabi e gli atti barbarici commessi per tre giorni consecutivi da tifosi di una squadra di calcio israeliana ad Amsterdam». Ma la vicinanza ad Israele è stata espressa da più parti. Il premier italiano, Giorgia Meloni, a margine del Consiglio Europeo informale di Budapest, ha espresso al primo ministro olandese Dick Schoof profonda preoccupazione per l'aggressione subita dai tifosi israeliani: «L'antisemitismo dilagante - ha detto - è inaccettabile e spaventoso ed è nostro dovere garantire piena sicurezza ai cittadini di religione ebraica». Mentre il re olandese, Guglielmo Alessandro, ha parlato con il presidente Isaac Herzog, esprimendo «profondo orrore e shock». E la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si è detta «indignata per gli attacchi vili”. Persino l'Onu ha espresso "forte preoccupazione».

Ma nella cronaca della «notte dei cristalli» di Amsterdam si inserisce anche la notizia, diffusa dalla tv israeliana Kan, secondo la quale il Qatar avrebbe comunicato ai leader di Hamas, ancora ospiti a Doha, di non essere più i benvenuti. La decisione sarebbe frutto della crescente pressione Usa, anche se per il paese del Golfo già da tempo il gruppo palestinese era diventato una presenza scomoda.

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