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Trump, i veri complottisti sono tra i Dem: "Mancano 20 milioni di voti"

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Le teorie del complotto non sono solo appannaggio dell'alt-right americana. La vittoria a valanga di Donald Trump alle presidenziali Usa ha scatenato i cospirazionisti democratici che non si rassegnano alla sconfitta fragorosa di Kamala Harris. Sui social i post che denunciano i fantomatici brogli di Trump si moltiplicano. La teoria più gettonata è che mancano venti milioni di voti all'appello, sostengono i complottisti definiti BlueAnon, nome che rimanda ai celeberrimi QAnon ma in salsa anti-repubblicana. Secondo i dati della società di ricerca PeakMetrics il numero di messaggi che dubitano del risultato e chiedono un riconteggio è esploso subito, come riporta HuffPost, e ironia della sorte hanno avuto risonanza crescente su X, il social di Elon Musk, con più di un milione di visualizzazioni.

 

"Mi state dicendo che dopo registrazioni record, lunghe file, comizi record e un'energia più positiva di quella che ho visto dai tempi di Obama, 20 milioni di democratici se ne sono stati con le mani in mano? Non è possibile. Neanche per sogno", si legge su X tra tanti commenti. Tra i "sospettosi" anche personaggi noti, come lo scrittore John Pavlovitz, sostenitore di Kamala, che ha twittato: “Come abbiamo potuto avere un’affluenza record e venti milioni di voti in meno espressi a livello nazionale?”, ha scritto rilanciando inoltre molti post sul trend #TrumpCheated, Trump ha barato. 

 

La denominazione BlueAnon era venuta a galla a luglio dopo l'attentato in Pennsylvania in cui Trump ha rischiato seriamente di essere ucciso e in cui è morto un uomo. Nei giorni successivi sono spuntati online i negazionisti di Butler secondo cui l'allora candidato si sarebbe tagliato l’orecchio con una lama nascosta, o che l'attentato sarebbe stato messo in scena con capsule di sangue e finti spari. Insomma, ci manca solo lo Sciamano in versione democratica... 

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