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Russia-Stati Uniti, prove di disgelo. Putin: "Pronto a parlare con Trump"

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Vladimir Putin sceglie la platea del Club Valdai per rompere il silenzio sulle elezioni americane e congratularsi pubblicamente con Donald Trump per il suo ritorno alla Casa Bianca. Dopo che il Cremlino non aveva escluso contatti fra i due leader prima dell'insediamento del tycoon come 47esimo presidente degli Stati Uniti è lo stesso Putin a dire di non avere "nulla in contrario" alla ripresa delle relazioni. Il presidente russo aggiunge che Trump si è dimostrato "molto coraggioso" dopo l'attentato che ha subito dove è rimasto ferito. Ma è soprattutto il pensiero del presidente americano eletto in merito al conflitto in Ucraina a trovare l'approvazione di Mosca. "Ciò che ha detto sul desiderio di ripristinare le relazioni con la Russia, per aiutare a risolvere la crisi ucraina, mi sembra che meriti almeno attenzione", il pensiero espresso da Putin.

Prove di intesa che certamente non fanno piacere a Volodymr Zelensky. Nel suo discorso al vertice della Comunità politica europea a Budapest il presidente ucraino aveva ribadito ai leader occidentali il suo diniego a effettuare concessioni territoriali alla controparte in quanto "sarebbe inaccettabile per l'Ucraina e un suicidio per l'Europa". La decisione su "cosa dovrebbe e cosa non dovrebbe essere all'ordine del giorno per porre fine a questa guerra", secondo Zelensky "spetta solamente a Kiev".

Se Putin strizza l'occhio a Trump il suo pensiero sulla Nato resta caustico. "E' un organizzazione anacronistica e distruttiva - dice - l'unico blocco rimasto nel mondo tenuto insieme da cosiddetti obblighi e rigidi dogmi ideologici". Un'alleanza che, dopo il crollo dell'Unione Sovietica e del Patto di Varsavia, "sta provando a estendere i propri approcci ad altre aree del mondo, violando i propri documenti statutari". Tutto il contrario rispetto all'operato dei Brics definiti "un buon esempio di cooperazione" verso i quali "c'è interesse" anche tra i membri della stessa Nato. Quanto al futuro della geopolitica mondiale Putin è netto: "l'attuale ordine è finito" e i prossimi 20 anni "saranno ancora più difficili". E per giungere ai suoi obiettivi il presidente russo dice di poter contare sull'appoggio di Pechino con cui le relazioni "sono al punto più alto di sempre e si basano sulla fiducia reciproca", a differenza di quelle con altri Paesi "soprattutto occidentali". Ma con il ritorno al potere di Donald Trump negli Usa gli scenari potrebbero cambiare, anche perché - come affermato da Volodymyr Zelensky - "nessuno può ancora sapere quali saranno le sue azioni specifiche".

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