Elezioni Usa, c'è chi aveva previsto la vittoria di Trump
Un'analisi di SocialData su 1 miliardo di citazioni e 6 miliardi di interazioni ha previsto la vittoria di Trump
C'è chi aveva previsto tutto: un'analisi di SocialData, condotta su circa 1 miliardo di citazioni e più di 6 miliardi di interazioni online sui social media nei quattro mesi trascorsi dalla candidatura di Kamala Harris fino al giorno prima del voto, aveva assegnato una larga vittoria a Donald Trump. Una “red wave”, insomma, con il candidato repubblicano ampiamente favorito "online".
In questo caso i social media hanno rispecchiato fedelmente la realtà con il candidato repubblicano che, anche osservando semplicemente le metriche di base, come il numero di citazioni sul web e su X, le interazioni generate e la visibilità dei messaggi, ha ottenuto risultati doppi rispetto alla rivale democratica.
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"Sappiamo bene quanto il peso della percezione dell’opinione altrui può influenzare significativamente il comportamento di voto, in particolare tra gli indecisi e possiamo quindi dire che la capacità dei social di fungere da riflettori sulle preferenze dell’elettorato ha giocato un ruolo cruciale anche in queste elezioni" queste le parole con cui Luca Ferlaino, esperto di marketing, digital e data analytics e fondatore di SocialData ha commentato gli esiti della ricerca.
L'analisi di SocialData ha messo in evidenza come la popolarità che si sviluppa sui social possa avere un riscontro nei voti effettivi. E per l'analisi del team di Luca Ferlaino il risultato era chiaro: Trump avrebbe vinto a mani basse.
Un confronto tra i vari stati basato sull'engagement positivo, scelto come metrica più rappresentativa e qualitativa, ha visto Harris in vantaggio solo in 10 stati su 50, e non tra i più influenti: New York, Delaware, Minnesota, North Carolina, New Jersey, Massachusetts, Washington, Oregon, Wyoming e New Hampshire.
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I temi ricorrenti nelle discussioni, invece, hanno messo in luce un approccio più astratto e orientato al futuro per Harris, eccetto il valore simbolico della possibilità di diventare la prima presidente donna. Trump, al contrario, costruisce una narrativa basata sull'identità americana, la collaborazione con Elon Musk, ed eventi come l'attentato in Pennsylvania, temi che colpiscono maggiormente l'immaginario collettivo. Tra i sostenitori che hanno generato più engagement per Trump sono spiccate figure di forte richiamo legate all'identità americana, mentre per Harris sono emerse celebrità internazionali come Beyoncé e Taylor Swift, oltre a ex presidenti come Biden, Obama e Carter.
Certamente, i social media non rappresentano una copia fedele della realtà, ma un piano parallelo che può influenzare la percezione pubblica e, di conseguenza, spostare gli indecisi. Abbiamo avuto la prova di come questo si è tradotto nel voto effettivo.