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Valencia, ecatombe: "Quel parking è un cimitero". Sommozzatori in difficoltà

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Angela Bruni
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I sindaci dei comuni colpiti dall’alluvione in Spagna chiedono più aiuti e l’arrivo dei militari. Sono già passati cinque giorni dall’inondanzione provocata dalla Dana e molti residenti sono ancora senza acqua potabile, manca il cibo. Restano veicoli accatastati e distrutti dove all’interno potrebbero esserci vittime e alcuni luoghi sono ancora inaccessibili. Il premier spagnolo Pedro Sanchez al termine di una nuova riunione del comitato di crisi ha ammesso che «la risposta» che lo Stato nel suo insieme sta dando «non è sufficiente». «So che ci sono problemi e carenze e servizi collassati, dobbiamo fare meglio», ha affermato, sottolineando però la straordinarietà della situazione che il Paese sta affrontando, «è l’inondazione più grave del continente dall’inizio del secolo». «Ci sarà tempo per analizzare le negligenze e appurare le responsabilità», ha detto, «ma ora dobbiamo mettere da parte le discrepanze» e «agire come un Paese unito». Le polemiche per la gestione dell’emergenza però non si fermano. Le vittime al momento sono 211, ma potrebbero essere molte di più. Lo stesso Sanchez ha riconosciuto che ci sono ancora «tanti dispersi» e lo scenario è inquietante.

 

 

 

Ad Aldaia, piccolo centro valenciano, il parcheggio sotterraneo del centro commerciale Bonaire, che dispone di oltre 5.800 posti, è ancora interamente allagato. Sul posto ci sono i sommozzatori dell’Unità di Emergenza Militare che stanno cercando possibili morti.
Fonti del corpo hanno commentato con ESdiario che il parcheggio è un «cimitero». Secondo quanto riferisce El Diario «non si può quantificare il numero di chi può essere rimasto intrappolato là sotto». L’accesso dalle scale mobili all’interno del centro commerciale è stato completamente sepolto dagli scaffali e degli oggetti portati via dalla forza dell’acqua. Dall’esterno, l’accesso e l’uscita dei parcheggi sotterranei che si affacciano sulla strada sono completamente allagati. L’unico modo per entrare è tuffarsi.
Critiche si sono levate contro il governatore della regione di Valencia, Carlos Mazon, del Pp, sia per il ritardo nel lanciare l’allerta, sia per aver mantenuto il livello di emergenza al 2 senza aumentarlo. Un aumento del livello di emergenza, spiega El Pais, comporterebbe per Mazón assumere il comando esclusivo dell’operazione di risposta all’emergenza e diventare il responsabile legale oltre che politico delle decisioni prese dall’amministrazione regionale per alleviare le conseguenze della Dana. Ma critiche si sono levate anche contro Sanchez.

 

 

 

Podemos lo ha accusato di non aver dichiarato lo stato di allarme e di non aver assunto il comando della risposta all’emergenza. Sanchez parlando dalla Moncloa ha affermato che governo e regione devono lavorare «insieme», e che «non si tratta di rimpiazzare l’amministrazione regionale con il governo centrale». Tutto quello che la regione chiede lo avrà, ha assicurato il leader, che ha poi annunciato l’invio di altri cinquemila militari nelle zone alluvionate e di cinquemila agenti della polizia nazionale e della guardia civil. «È il più granEmergenza Il livello di allerta lanciato dal governatore della regione di Valencia Carlos Mazon de dispiegamento di forze armate mai effettuato in Spagna in tempo di pace», ha affermato. Secondo Podemos, Sanchez ha dato l’impressione «di non poter fare nulla di più di quanto chiede una regione». Gli aiuti ai residenti per sgomberare le case e i negozi da fango e macerie stanno arrivando dai tantissimi volontari che ogni giorno si recano nei territori alluvionati con acqua, cibo e prodotti per la pulizia.
Migliaia di volontari si sono radunati ieri mattina alla Città delle Arti di Valencia, rispondendo all’appello delle autorità locali. Sono stati divisi in gruppi e sono state date loro mascherine, guanti e sacchi di cibo. La regione due giorni fa aveva ringraziato i volontari per il loro aiuto, ma ha esortato le persone a non raggiungere in macchina le aree alluvionate per non congestionare il traffico e facilitare l’arrivo dei soccorsi. Successivamente le autorità hanno deciso di limitare la circolazione nelle zone colpite dall’alluvione durante tutto il fine settimana, una misura che ha sollevato critiche. Oggi nei luoghi colpiti si recheranno il re e la regina, Felipe VI e Letizia Ortiz. In queste ore drammatiche arrivano però anche notizie di speranza. Una donna è stata salvata dopo essere rimasta intrappolata per tre giorni nella sua auto nel sottopassaggio di Benetússer, nell’area metropolitana di Valencia. Due giorni fa, quando è iniziata la rimozione dei veicoli che ostruivano la zona, la Protezione civile ha sentito le grida di aiuto della donna ed è riuscita a estrarla e a metterla in salvo.

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