Spagna, bilancio drammatico. Bassetti: perché il rischio di infezioni è alto
A quattro giorni dalle tragiche inondazioni che hanno devastato il sud-est della Spagna, il bilancio delle vittime cresce ulteriormente a 211 morti mentre altri 500 rinforzi militari sono arrivati a Valencia per aiutare a cercare i dispersi. In un intervento dal palazzo della Moncloa, il premier spagnolo Pedro Sanchez ha annunciato l’invio di 5.000 soldati e altri 5.000 tra poliziotti e gendarmi. Migliaia di volontari sono arrivati al centro di coordinamento della Città delle Arti di Valencia, dove erano stati convocati dalle autorità valenciane alle ore 7 per unirsi ai lavori di pulizia di strade e case e per aiutare i residenti colpiti dal maltempo. Tra i rischi, anche quello della diffusione delle infezioni. Sul tema ha fatto chiarezza Matteo Bassetti.
Dana, nell'alluvione morto Castillejo, ex calciatore delle giovanili del Valencia
"Ogni volta che c’è un'alluvione, soprattutto con queste proporzioni, c’è la possibilità molto alta di commistioni delle acque reflue con quelle piovane con il rischio potenziale di infezioni da microrganismi enterici: E. Coli, salmonella, stafilococchi, vibrioni - magari non colerici - ma minori", ha detto parlando con l'Adnkronos Salute. "L’abbiamo visto anche con l’alluvione in Emilia Romagna, dove però era molto caldo, qui siamo in una stagione diversa e le temperature meno estive potrebbero aiutare a limitare la diffusione di questi pericolosi microrganismi", ha aggiunto il direttore Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova.