Alluvione a Valencia, la Spagna sotto choc cerca i dispersi
La Spagna è sotto choc dopo la disastrosa alluvione che ha colpito la regione di Valencia provocando almeno 95 morti. Il bilancio è provvisorio, mentre continuano le operazioni di ricerca dei numerosi dispersi sperando di trovare ancora dei sopravvissuti. Circa un migliaio di soldati sono dispiegati sul posto, assieme a vigili del fuoco, polizia e soccorritori al lavoro per localizzare possibili sopravvissuti e per sgombrare le zone colpite dal disastro. Si tratta del bilancio più grave dopo quello dell’alluvione del 1973: allora morirono 300 persone, ma anche questa volta il numero è destinato ad aumentare. Il primo ministro Pedro Sànchez, che ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale, sarà stamattina a Valencia, dove visiterà il Centro di coordinamento dei soccorsi (Cecopi). Ieri in un breve discorso televisivo il leader socialista ha assicurato che il governo non lascerà «sole» le vittime.
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Secondo i servizi di emergenza, stamattina presto migliaia di persone erano ancora senza elettricità nella regione di Valencia; molte strade rimangono chiuse, e innumerevoli auto rottamate sono sparse ovunque, coperte di fango e detriti, bloccando i passaggi. Secondo le autorità, una delle località più colpite è stata Paiporta, nella periferia sud di Valencia, dove sono morte una quarantina di persone, tra cui una madre e il suo bambino di tre mesi, travolti dalla corrente. Il presidente della regione di Valencia, Carlos Manzòn, ha dichiarato ieri sera che i servizi di emergenza hanno effettuato «200 operazioni di soccorso terrestre e 70 aeree» con elicotteri durante la giornata. Ha inoltre precisato che i servizi di emergenza sono riusciti a raggiungere tutte le zone colpite, mentre diversi villaggi sono rimasti isolati dal resto del Paese per buona parte della giornata di ieri. Secondo l’agenzia meteorologica Aemet, nella notte tra martedì e mercoledì sono caduti più di 300 litri d’acqua per metro quadrato in diverse località della regione valenciana, con un picco di 491 litri nel piccolo villaggio di Chiva: si tratta dell’equivalente di «un anno di precipitazioni», ha detto.
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La stampa spagnola, che ha definito quanto accaduto come «l’alluvione del secolo», mette in dubbio nei suoi commenti la velocità di reazione delle autorità: il messaggio di allerta della Protezione civile ai residenti è infatti stato inviato martedì dopo le 20. Nella regione valenciana e in generale sulla costa mediterranea spagnola si verifica regolarmente, in autunno, il fenomeno noto come «gota fria» («goccia fredda»), o Dana, una depressione isolata in alta quota che provoca piogge improvvise e violentissime, a volte per diversi giorni. La loro violenza è aumentata ora dalle conseguenze del riscaldamento globale, come hanno fatto notare gli esperti.