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Spagna, Dana fa strage. E dopo Valencia allerta massima a Barcellona

Un vero e proprio disastro: il ciclone Dana lascia una scia di sangue. Almeno 62 persone sono morte a causa delle inondazioni nella provincia di Valencia, secondo le informazioni condivise dai servizi di emergenza del Paese, come riporta El Pais. Ci sono diversi comuni allagati, strade, autostrade e ponti interrotti e alcune località e villaggi rurali sono ancora inaccessibili per i soccorsi. Decine di persone hanno trascorso la notte a Valencia sopra camion o automobili, sui tetti di negozi o distributori di benzina, o intrappolate nei loro veicoli su strade intasate finché non sono state soccorse. Le piogge hanno causato blackout che hanno colpito 155.000 persone, chiusure stradali in diverse province dell’est e del sud-est. 

Alla base c'è il fenomeno della “gota frìa", la “goccia fredda” chiamata anche con l’acronimo Dana che vuol dire “Depresión aislada en niveles altos”, depressione isolata ad alti livelli. Si verifica quando l’aria polare che si muove verso l’Europa occidentale, si scontra con l‘aria più umida e calda del Mediterraneo. Un fenomeno che sta avendo risultati disastrosi nella regione iberica. Il servizio meteorologico della Catalogna, Meteocat, ha dichiarato un livello massimo di allerta a Barcellona per previsioni di grandine con chicchi di diametro superiore a 2 centimetri, venti forti e possibilità di tornado. Il quotidiano La Vanguardia scrive che l’allerta prevede la chiusura preventiva delle spiagge a tutela dei cittadini. 

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