la mssa di bezos
Washington Post, la mossa di Bezos: nessun endorsement. Proteste e dimissioni
"L'editore del Washington Post ha dichiarato venerdì che il giornale non esprimerà alcun sostegno alle elezioni presidenziali di quest'anno, per la prima volta in 36 anni, né alle future elezioni presidenziali". Il quotidiano americano lo scrive in un breve articolo in cui si dà contro della "condanna immediata e accesa da parte di un'ampia fascia di abbonati, personaggi politici e commentatori". "La scelta sbagliata nel momento peggiore", aveva scritto Robert Kagan, una delle firme più illustri del quotidiano, annunciando le sue dimissioni mentre 11 editorialisti del Washington Post hanno sottoscritto un articolo che condannava la decisione.
Insomma, né con Kamala Harris né con Donald Trump: il Wp per le elezioni del 5 novembre non appoggerà nessuno dei due aspiranti presidenti, rompendo così con una tradizionale cinquantennale di supporto ai democratici. La scelta è stata comunicata dall’amministratore delegato della società che edita la testata, William Lewis. L’impegno, secondo il dirigente, sarebbe di "tornare alle radici" non supportando alcun candidato, né alle prossime elezioni né alle altre che verranno. La scorsa settimana una posizione analoga era stata comunicata da un altro quotidiano di riferimento a livello nazionale, il Los Angeles Times. Secondo fonti citate dal Washington Post, la decisione del giornale sarebbe dovuta a un intervento in tal senso del suo proprietario, Jeff Bezos. Sarebbe stato lui, si legge sul sito del giornale, a bloccare un endorsement in favore di Harris già preparato da giornalisti e dipendenti.