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Re Carlo beve il narcotico dei guerrieri e diventa capo supremo delle isole Samoa

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Alessandra Zavatta
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Re Carlo d'Inghilterra è ora il "capo supremo" delle isole Samoa e, nella cerimonia che lo ha consacrato, ha bevuto il kava, un narcotico molto diffuso in Polinesia. Davanti ad un gruppo di guerrieri tatuati si è consumato l'antico rituale che ha stretto un legame indissolubile tra il piccolo arcipelago e il Regno Unito. Un legame più spirituale che profano, visto che le isole fanno parte del Commonwealth. E proprio nelle isole nel cuore del Pacifico il monarca britannico ha deciso di tenere il vertice dei Paesi del Commonwealth nell'ambito della visita di Stato in Australia e Oceania.

Indossando un abito bianco in stile safari con fregi azzurri, il 75enne sovrano si è seduto in una casa tradizionale in legno intagliato, dove gli è stata regalata mezza noce di cocco lucidata, piena di kava, il narcotico in grado di stabilizzare l'umore e aprire, secondo le leggende samoane, le porte di una conoscenza superiore. La bevanda, leggermente pepata e inebriante, è una parte fondamentale della cultura polinesiana. Una cerimonia così importante per le popolazioni locali da essere trasmessa in televisione.

 

All'alba le radici di kava sono state portate in processione, preparate dalla figlia del capo e filtrate attraverso un setaccio ricavato dalla corteccia essiccata di un albero fau. Un guerriero ha gridato parole rituali mentre travasava la bevanda, che è stata poi portata a re Carlo. "Che Dio benedica questa kava", ha pronunciato prima di portarsela alle labbra. Mentre Camilla sedeva accanto a lui e si rinfrescava con un vistoso ventaglio per alleviare l'umidità tropicale. La coppia reale ha quindi visitato il villaggio di Moata'a, dove Carlo è stato nominato Tui Taumeasina, ovvero capo supremo. "Siamo onorati che abbia scelto di essere accolto qui nella nostra comunità", ha affermato il capotribù Lenatai Victor Tamapua, che al sovrano ha ricordato  la questione del cambiamento climatico, conoscendone la sensibilità in tema di problemi ambientali: "Le alte maree stanno erodendo la nostra barriera corallina e la zona delle mangrovie, dove ci sono granchi e pesci che rappresentano per noi la fonte di cibo fondamentale. Il livello del mare è salito negli ultimi vent'anni due-tre metri danneggiando la pesca".

 

Il re si trova a Samoa per la riunione dei Capi di Stato e di governo dei Paesi del Commonwealth in corso nella capitale Apia. L'eredità dell'impero incombe sull'incontro. Le ex colonie britanniche hanno chiesto risarcimenti per il passato sfruttamento. Joshua Setipa, rappresentante del Lesotho, ha suggerito che la soluzione potrebbe includere forme di pagamento non tradizionali, non denaro contante ma finanziamenti per contrastare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici.

Tuvalu, Vanuatu e Figi hanno sostenuto le richieste per un “trattato di non proliferazione dei combustibili fossili”, chiedendo ad Australia, Gran Bretagna e Canada di fare di più per ridurre le emissioni di anidride carbonica nell'atmosfera. I leader del Pacifico sostengono che i tre Paesi sono responsabili per il 60 per cento delle emissioni del Commonwealth derivanti dai combustibili fossili.

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