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Siria, Assad teme una guerra con Israele e corre ai ripari su Hezbollah e Iran

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Il presidente siriano Bashar al-Assad sta ponendo restrizioni a Hezbollah e alle altre milizie filo-iraniane attive in Siria in quanto teme che il suo territorio possa essere utilizzato per sferrare attacchi verso Israele. Lo riferiscono gli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani spiegando che la decisione è stata presa «in accordo con i russi» nel timore che la Siria venga trascinata nella guerra contro Israele. Assad teme inoltre nuovi attacchi israeliani sulla Siria, l’ultimo dei quali è stato sferrato questa mattina contro la città di Latakia causando il ferimento di due civili e danni materiali, come ha riferito il ministero della Difesa di Damasco. 

 

 

Gli attivisti spiegano che il regime di Damasco ha emesso ordini militari per limitare Hezbollah e altre milizie filo-iraniane nei villaggi vicino a Damasco e Homs, incluso il deserto di Homs, che potrebbero essere utilizzati per lanciare droni contro Israele. Fonti citate dalla ong a condizione di anonimato hanno affermato che gli uomini del regime di Damasco stavano ispezionando auto con targhe libanesi e controllando le persone in arrivo dal Libano, per timore che il territorio siriano potesse essere utilizzato per attaccare Israele. 

 

 

L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha spiegato che «migliaia di miliziani filo-iraniani, compresi quelli di Hezbollah, si trovano in Siria e che Israele potrebbe approfittare della loro presenza per colpire e trascinare la Siria in una guerra nella quale nessuno ha alcun interesse». Le fonti hanno anche affermato che la quarta divisione dell’esercito siriano, sotto il comando del fratello di Bashar al-Assad, Maher, ha impartito ordini severi di non attaccare le alture del Golan e di «innescare» il conflitto con Israele. Inoltre i posti di blocco stanno mantenendo le forze del regime siriano a circa 15 chilometri di distanza dal confine con Israele. Le forze russe, poi, sono posizionate in 17 punti lungo il confine per ridurre l’attrito. Infine i siti delle milizie filo-iraniane vengono pattugliati da forze congiunte siriane e russe in diverse località della Siria, in modo da «tenerli d’occhio» dicono gli attivisti.

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