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Taiwan accerchiata, manovre senza precedenti della Cina: 153 aerei mobilitati

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Gabriele Imperiale
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Altro angolo del mondo in fermento, altro possibile teatro di guerra in arrivo. Stavolta a far preoccupare gli analisti è l’indo-pacifico con la questione Taiwan che ha messo in allarme le diplomazie dell’area e non solo. Se l’esercitazione militare avviata nei giorni scorsi dalla Repubblica Popolare Cinese a largo delle coste dell’isola aveva fatto tremare le difese di Taipei, oggi a rinnovare il rischio escalation è stato il sorvolo record dei velivoli di Pechino che in 24 ore hanno più volte violato la “Linea Mediana”, il punto di demarcazione tra i due paesi.

Sono stati infatti 153 gli aerei rilevati da Taiwan nelle ultime 25 ore, 111 dei quali passati oltre al confine che negli anni passati – pur non riconoscendolo ufficialmente – la Cina aveva sempre rispettato durante le sue esercitazioni. Un numero “record” di caccia da combattimento e altri aerei da guerra, rilevati dalla difesa aerea di Taipei, mai visto prima. 

A renderlo noto è stato il ministero della Difesa dell’isola e i sorvoli cinesi hanno subito mosso le maggiori diplomazie dell’area. Prima fra tutte quella giapponese che ha espresso “preoccupazione” per le mosse di Xi Jinping e delle sue forze armate. Tokyo che oltre ad aver trasmesso i propri timori a Pechino per bocca del vice segretario generale del governo, Kazuhiko Aoki, ha anche intercettato alcuni caccia cinesi vicino l’isola meridionale di Yonaguni, poco distante da Taiwan.

Gli Stati Uniti invece starebbero monitorando “attentamente” le mosse di Pechino e secondo il portavoce del Pentagono, il generale Pat Ryder, hanno bollato la dimostrazione di forza del governo cinese come “irresponsabile, sproporzionata e destabilizzante”. USA che – sempre secondo quanto dichiarato da Ryder – continueranno “a lavorare con alleati e partner per promuovere la nostra visione condivisa per un Indo-Pacifico libero e aperto, nonostante il comportamento destabilizzante della Repubblica Popolare Cinese”.

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