dopo il caso unifil

Medioriente, Netanyahu sente Meloni: "In Ue pressioni su parte sbagliata"

Benyamin Netanyahu tira dritto per la sua strada e torna a chiedere all'Onu di "rimuovere l'Unifil dalle roccaforti e dalle aree di combattimento di Hezbollah". Un concetto che il primo ministro israeliano ha ribadito anche nelle telefonata avuta con Giorgia Meloni. La presidente del Consiglio italiana - ha spiegato palazzo Chigi - "ha ribadito l'inaccettabilità che Unifil sia stata attaccata dalle forze armate israeliane, ricordando come la Missione agisca su mandato del Consiglio di Sicurezza per contribuire alla stabilità regionale". Meloni inoltre ha sottolineato "l'assoluta necessità che la sicurezza del personale di Unifil sia sempre garantita" dicendosi convinta che "attraverso la piena applicazione della risoluzione 1701 si possa contribuire alla stabilizzazione del confine israelo-libanese e garantire il ritorno a casa di tutti gli sfollati". Netanyahu, dal canto suo, ha garantito alla presidente del Consiglio italiana che Israele "farà ogni sforzo per evitare che l'Unifil subisca perdite" e, allo stesso tempo, "farà tutto il necessario per vincere la guerra". Il primo ministro israeliani ha anche messo in chiaro che lo Stato ebraico non permetterà mai più a un'organizzazione terroristica genocida di avvicinarsi ai nostri confini. Né a Gaza né in Libano" sottolineando come "sfortunatamente" diversi leader europei "stanno esercitando pressioni nella direzione sbagliata". "Invece di criticare Israele che sta combattendo in prima linea per la civiltà, dovrebbero rivolgere le loro critiche a Hezbollah e ai suoi sostenitori iraniani, che usano l'Unifil come scudi umani", ha affermato Netanyahu. Il riferimento, comunque, non pare essere destinato all'Italia che, come ha affermato il portavoce dell'esercito Daniel Hagari al TG1 è "un amico molto importante di Israele". "Un'amicizia sincera e un'alleanza importante". Il 'volto pubblico' dell'Idf ha aggiunto che gli attacchi alle basi Unifil in Libano sono stati "un errore".

 

  

 

 

"Stiamo indagando in maniera molto seria su questi incidenti, anche quello che ha interessato gli italiani", ha spiegato. Un altro incidente si è verificato nella giornata di oggi quando due tank israeliani hanno "forzato" l'ingresso di una postazione di Unifil. L'Idf ha spiegato che "l'incidente" si è verificato durante il tentativo di evacuare alcuni soldati feriti. Sono state lanciate anche delle granate fumogene che hanno causato intossicazioni a 15 militari dell'Unifil. Anche il Papa ha chiesto che le forze di pace delle Nazioni Unite siano "rispettate" mentre resta alta l'attesa per l'annunciata risposta di Israele all'attacco iraniano. Gli Stati Uniti hanno fatto sapere che invieranno allo Stato ebraico una batteria di sistemi di difesa aerea anti-missile ad alta quota insieme a personale militare "per aiutare a rafforzare le difese aeree di dopo gli attacchi senza precedenti dell'Iran". Nonostante sia un sistema all'avanguardia infatti l'Iron Dome non può garantire una difesa totale del territorio. In serata un drone lanciato da Libano è riuscito a superare lo sbarramento difensivo e a colpire nella città di Binyamina ferendo almeno 67 persone di cui quattro in modo grave. Emergono infine particolari raccapriccianti su quali fossero le reali intenzioni di Yahya Sinwar. Secondo il Washington Post infatti il leader di Hamas anni prima del 7 ottobre avevano pianificato un'ondata di attacchi terroristici molto più letali contro Israele, che avrebbero incluso il crollo di un grattacielo di Tel Aviv in stile 11 settembre.