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Israele spara ancora sulle basi italiane. L'Unifil: non lasciamo il Libano. Feriti due caschi blu

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Ancora un attacco alle basi italiane della missione Unifil nel sud del Libano da parte dell'esercito israeliano. L'attacco è avvenuto alla base 1-31 - già colpita nei giorni scorsi. Secondo quanto trapela, sarebbero stati abbattuti due muri di demarcazione della base. Non solo. Questa mattina l'Idf ha il fuoco contro un posto di osservazione dell’Unifil nella sua base principale a Naqoura, nel Libano meridionale, ferendo due persone. Lo riporta il Times of Israel citando fonti delle Nazioni Unite. Secondo quanto riferito dal giornale libanese Al-Akhbar, vicino a Hezbollah, si tratterebbe di due soldati dello Sri Lanka. Uno di loro sarebbe stato ferito in maniera grave. L’Idf ha reso noto di aver ricevuto "segnalazioni di danni" a un avamposto dell’Unifil e del ferimento di due soldati. L’incidente "è in fase di indagine e i suoi dettagli sono in fase di esame", fa sapere l'Idf. L'episodio degue gli attacchi di ieri che hanno provocato la ferma reazione del governo italiano. "I militari italiani non abbandoneranno la base" come richiesto da Israele, ha ribadito il  contingente italiano dell'Unifil. 

 

Negli attacchi israeliani contro le base Unifil “non c’è alcun soldato italiano ferito, sono comunque in sicurezza”, ha confermato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine di un incontro a Torino. “Continuiamo a mandare messaggi chiari al Governo di Israele che i soldati italiani non si toccano - ha detto il vicepremier - i nostri soldati non sono militanti di Hezbollah ma sono quelli che hanno sempre garantito con grande rispetto delle regole, lavorando per la pace, una situazione che permettesse anche alla popolazione civile israeliana di essere tutelata”. Tajani ha aggiunto: “Hanno fatto il loro dovere. Siamo vicini ai nostri militari, stiamo seguendo minuto per minuto quello che sta accadendo”.

 

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