prigionieri a gaza

Israele, sempre meno speranze per gli ostaggi: sembrano non interessare più a nessuno

In varie occasioni il premier israeliano Benjamin Netanyahu è stato messo in guardia sulla sorte degli ostaggi e questo sarebbe avvenuto anche nelle ultime ore, nel corso di un incontro tra il premier e i funzionari della difesa, secondo quanto riportato dal quotidiano The Time of Israel citando la testata Yedioth Ahronoth. I funzionari, scrive il giornale, hanno fatto presente che «la quantità di informazioni che Israele è in grado di raccogliere sugli ostaggi a Gaza si sta disperdendo». «Più passa il tempo e più le informazioni sugli ostaggi diminuiscono, e questo è molto preoccupante», ha infatti dichiarato uno di questi funzionari in condizioni di anonimato al sito di notizie Ynet. 

 

  

 

I funzionari della difesa hanno detto a Netanyahu e agli altri partecipanti alla riunione sulla crisi in atto che «Hamas ha ordinato a coloro che custodiscono gli ostaggi di giustiziarli se sentono che l’esercito si sta avvicinando». L’incontro è il primo impegno ad alto livello sulla questione ostaggi nell’ultimo mese. La testata cita anche una fonte a conoscenza della questione, secondo cui «si ha l’impressione che nessuno se ne occupi, neppure i mediatori e che tutti si siano arresi». Secondo il Ynet il problema ostaggi «rischia di essere uscita dall’agenda politica alla luce dei timori di un’escalation regionale». Viene anche riferito che in serata il ministro alla Difesa Yoav Gallant ha incontrato le famiglie degli ostaggi e che queste ultime hanno condiviso con lui le loro paure per una nuova offensiva israeliana a nord di Gaza che potrebbe mettere ulteriormente a repentaglio la vita dei loro cari.