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Iran, Khamenei: "Pazienza strategica finita. Israele nemico comune dell'Islam"

In un discorso pronunciato durante la cerimonia di commemorazione del defunto leader di Hezbollah, Sayyed Hassan Nasrallah, presso il Gran Mosalla dell’Imam Khomeini a Teheran, la Guida Suprema della Rivoluzione Islamica, l’Ayatollah Seyyed Ali Khamenei, parlando con un fucile al fianco, riferendosi a Israele ha affermato che "le nazioni musulmane hanno un nemico comune. Devono unirsi per difendersi da questo nemico, dall’Afghanistan allo Yemen, dall’Iran a Gaza e al Libano". "Tutti i paesi hanno il diritto di difendersi dai propri aggressori", ha scandito, definendo in questo contesto "totalmente legittimo" l’attacco missilistico contro le città israeliane e giustificando anche quello di Hamas contro lo Stato ebraico del 7 ottobre 2023. 

 

  

 

 

"Non ritarderemo né affretteremo la nostra risposta a Israele", ha promesso Khamenei, accusando il governo di Tel Aviv di "proclamarsi vittorioso, perpetuando omicidi e uccidendo civili". Ma, ha sottolineato, "Israele non otterrà mai la vittoria su Hezbollah e Hamas". Dito puntato anche contro Washington: "L’attenzione che gli Stati Uniti prestano nel preservare la sicurezza di Israele - ha affermato l’Ayatollah - è una copertura per la sua politica di accaparramento delle risorse della regione". Intanto, si è diffusa la notizia - non confermata da fonti ufficiali - che il corpo di Nasrallah sarebbe stato temporaneamente sepolto in un luogo segreto, nel timore che Israele possa organizzare un attacco nel caso fosse organizzato un funerale solenne. "La pazienza strategica è finita", ha assicurato poi la guida suprema della Repubblica islamica dell’Iran, riferendosi a quella dottrina adottata per guadagnare tempo con l’obiettivo di aumentare la propria influenza contrattuale, politica, diplomatica e militare.