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Israele attacca ancora, raid a Beirut: "Eliminato capo dell'Intelligence di Hezbollah"

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Dopo i raid in cui è stato ucciso il numero uno di Hezbollah, Israele ha effettuato un nuovo attacco "mirato" nella periferia sud di Beirut, conosciuta come Dahye e roccaforte dell'organizzazione, la stessa zona dove ieri sera ha attaccato e ucciso il leader Hassan Nasrallah. "L’aeronautica militare ha effettuato un attacco mirato nella zona di Dahye a Beirut. Seguiranno i dettagli", annuncia il comunicato dell’Idf. L’agenzia nazionale libanese di stampa (ANN) ha indicato che l’attentato ha preso di mira il quartiere di Chiyah, dove sono state inviate diverse ambulanze per trasportare i feriti.

Nel raid, rendono noto le forze militari dell’Idf. è stato uccido il comandante Hassan Khalil Yassin, a capo di una unità della divisione intelligence di Hezbollah. L’unità di Yassin aveva come compito quello di localizzare i siti militari e civili da colpire in Israele. Lavorava a stretto contatto con le unità missilistiche e dei droni ed era "coinvolto personalmente nei piani di terrorismo portati a termine dall’inizio della guerra contro civili e soldati e pianificava altri attacchi nei prossimi giorni".

 

Intanto, mentre l'Iran - sostenitore del "partito di Dio" libanese - minaccia di inviare le truppe di terra, gli Usa provano a fermare l'escalation. Il presidente Usa Joe Biden ha detto che ieri ha ordinato al suo segretario alla Difesa, Lloyd Austin, di "aumentare la posizione di difesa delle forze militari statunitensi nella regione del Medio Oriente per scoraggiare le aggressioni e ridurre il rischio di una guerra regionale più ampia". Il presidente ha aggiunto che il suo obiettivo è quello di attenuare i conflitti a Gaza e in Libano "attraverso mezzi diplomatici", e come esempio ha citato gli sforzi per portare tregua a entrambe le enclave che hanno segnato l’agenda dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. "A Gaza, abbiamo cercato un accordo sostenuto dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. In Libano, abbiamo negoziato un accordo che permetta alle persone di tornare in sicurezza alle loro case in Israele e nel Libano meridionale". Biden ha affermato che "è tempo che questi accordi vengano conclusi, che le minacce a Israele vengano eliminate e che la regione mediorientale nel suo complesso acquisti maggiore stabilità".

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