Hezbollah conferma: "Nasrallah è un martire", chi è il suo erede. E l'Iran vuole inviare le truppe
La morte di Hasan Nasrallah nel raid di Israele nella periferia meridionale di Berirut alla fine è stata confermata anche da Hezbollah che piange il suo leader e invoca la jihad contro il nemico, mentre sceglie il successore. Un conflitto che sembra allargarsi a tutta la regione con l'Iran che annuncia di prepararsi a inviare truppe in Libano. I principali media in lingua araba riportano una nota dell'organizzazione libanese sostenuta dall'Iran: "La leadership di Hezbollah è impegnata a continuare la jihad contro il nemico, a sostegno di Gaza e della Palestina e in difesa del Libano", riferisce l'organizzazione sciita. Nel comunicato letto in diretta sulla tv al-Manar Hezbollah ha annunciato che "il capo della resistenza"Nasrallah "si è trasferito al fianco del suo Signore come un grande martire".
Nasrallah era il leader carismatico di Hezbollah dal 1992, quando successe ad Abbas Moussaoui, assassinato da Israele. Da allora, era riuscito a trasformare Hezbollah, armato e finanziato dall'Iran, in una forza politica rappresentata in Parlamento e nel governo. Allo stesso tempo, ha sviluppato l'arsenale del suo gruppo, che, secondo le sue affermazioni, disponeva di 100mila combattenti e di armi potenti, tra cui missili ad alta precisione. Il successore, probabilmente, sarà Hashem Safieddine, da tempo considerato tra i possibili eredi del leader. Potrebbe a breve essere annunciato come nuovo segretario generale di Hezbollah, riportano tre alti funzionari della difesa israeliana citati dal New York Times. Safieddine, 59 anni, è stato a lungo considerato il "braccio destro" di Nasrallah, un uomo discreto ma potente, responsabile dell’amministrazione finanziaria e organizzativa di Hezbollah. Sebbene non sia stato un volto pubblico di primo piano, ha giocato un ruolo cruciale nella gestione interna del partito, lasciando al suo cugino maggiore la guida strategica e politica. L’influenza di Safieddine non si limita al Libano, ma si estende anche all’Iran, dove ha trascorso anni studiando a Qom, centro nevralgico dell’istruzione religiosa sciita. I suoi stretti legami con Teheran si sono ulteriormente consolidati nel 2020, quando suo figlio Rida ha sposato Zainab Soleimani, figlia del generale Qassem Soleimani, comandante della Forza Quds iraniana ucciso in un attacco statunitense.
Dicevamo del ruolo di Teheran. Ebbene, Un esponente della Repubblica islamica dell'Iran, l'ayatollah Mohammad Hassan Akhtari, ha annunciato che nei prossimi giorni Teheran inizierà la registrazione per l'invio di truppe in Libano e sul versante siriano delle Alture del Golan. "Possiamo inviare truppe in Libano per combattere contro Israele, proprio come abbiamo fatto nel 1981", ha dichiarato all'emittente Nbc Akhtari, capo del Comitato per il sostegno dell'Iran al popolo palestinese, affiliato all'ufficio della presidenza iraniana. "L'uccisione di civili indifesi in Libano da un lato ha rivelato ancora una volta a tutti la natura selvaggia dei rabbiosi sionisti, dall'altro ha dimostrato quanto siano miopi e folli le politiche dei leader del regime occupante", afferma in una nota la Guida Suprema dell'Iran, Ali Khamenei, dopo l'annuncio delle forze israeliane sulla morte di Nasrallah.