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Libano, Hezbollah "una minoranza". Dario Fabbri: ecco chi è il vero nemico

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Il cessate il fuoco sembra sempre più lontano. Il Libano è sotto il fuoco di Israele e Hezbollah lancia razzi sull’area di Acri, la cittadina della Galilea occidentale. "Continueremo a combattere con tutte le nostre forze fino alla vittoria e al ritorno dei residenti del nord alle loro case in sicurezza", ha dichiarato Benjamin Netanyahu, spegnendo così le speranze di una tregua. Dario Fabbri, esperto di Medio Oriente, ha provato a tracciare uno scenario e ha spiegato in che modo stanno cambiando la geopolitica attuale. "Siamo abituati a parlare di mondo arabo, ma è una finzione orientalista, una nostra invenzione. Non esiste il mondo arabo. Spesso le divisioni sono, oltre che nazionali, religiose", ha puntualizzato a L'aria che tira.

 

 

Gli arabi, ha continuato, "sono cristiani in senso cronologico, arriva prima il cristianesimo dell'Islam, e sono poi divisi anche all'interno dell'Islam". "La maggioranza è di sunniti e la minoranza sciita. Gli arabi, su queste divisioni, hanno anche legami con le potenze esterne. A che cosa mi riferisco? Gli arabi sciiti afferiscono all'impero persiano, all'Iran perché sono distanti dai loro cugini, confratelli arabi e dai loro cugini ebrei", ha ricordato il direttore di Domino. 

 

 

Che c'entra tutto questo con Hezbollah? È stato l'interrogativo posto dal conduttore David Parenzo. Hezbollah "rappresenta una minoranza degli arabi, una minoranza in un Paese che non è un Paese, che è il Libano, che guarda l'Iran". "L'Iran la sovvenziona e la usa contro Israele. In questa fase, la maggioranza degli arabi del Golfo e anche della regione, quelli sunniti, stanno con Israele. Le cose sono cambiate: ora il grande nemico è l'Iran. Perché si affidano a Israele? Perché gli americani li hanno invitati a farlo. Israele è la superpotenza militare della regione, un Paese iper-evoluto sul piano militare e nucleare", ha aggiunto. 

 

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