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Francia, Hollande vuole tornare all’Eliseo: il piano della sinistra per il dopo Macron
L’ex presidente Francois Hollande, eletto deputato della Corrèze come candidato del Nuovo Fronte Popolare (Nfp), si rimette in gioco e si sta riposizionando sulla scena politica francese per puntare nuovamente all’Eliseo. Ad analizzare la traiettoria del socialista Hollande è un suo collega di partito citato dalla stampa d’Oltralpe, ma in condizione di anonimato. L’ex capo di Stato (2012-2017), 70 anni, «mette giù i suoi sassolini», analizza un socialista che lo conosce bene e non ha «nessun dubbio» sulle sue ambizioni. «Lui ha sempre lo stesso modus operandi: un libro nuovo», aggiunge la stessa fonte. Francois Hollande ha infatti pubblicato «La sfida di governare», in cui racconta l’ambiguo rapporto della sinistra con il potere e il duello tra due sinistre, una radicale, l’altra più riformista. Secondo l’analisi dell’ex presidente, «ogni volta che la sinistra riformista è stata più forte, ha permesso alla sinistra di vincere e governare». Ma quando la sinistra radicale è più importante, «impedisce alla sinistra di prendere il potere».
Se in passato Hollande ha mostrato ostilità verso l’alleanza di sinistra, Nupes, questa volta ha sostenuto il Nuovo Fronte Popolare, secondo lui più equilibrato. «Per integrarsi nel gruppo, ha sempre detto di essere d’accordo con Olivier Faure» nei mesi scorsi, ha ancora riferito la fonte socialista, ricordando che in passato i rapporti tra due uomini erano stati esecrabili. A questo punto, la strategia di Hollande è quella di «riprendere peso a sinistra», mentre una parte delle forze politiche continua a criticarlo per il bilancio dei suoi cinque anni all’Eliseo, in particolare «la legge sul lavoro», «la decadenza della nazionalità» e «il tradimento» dei suoi impegni presidenziali del 2012.
Un deputato socialista che resta anonimo osserva: «Rimettersi in gioco, con il Nuovo Fronte Popolare, che lo ripulisce da parte della sua cattiva immagine, è una cosa intelligente». «Si sta posizionando», conferma un altro deputato socialista, sicuro anche che in caso di elezioni presidenziali anticipate «si candiderà, proprio come Mèlenchon». In sintesi, Hollande vuole rafforzare la «sinistra riformista» e ristabilire il duello con il leader ribelle Jean-Luc Mèlenchon, nell’ottica non riconosciuta di presentarsi come un possibile ricorso, «l’uomo delle sintesi», alle prossime elezioni presidenziali per il post-Macron. Intervenuto al programma del Gran Giurì di RTL-Le Figaro-Senato Pubblico-M6, Hollande ha sottolineato che «sono due volte (tre in realtà, ndr) che Jean-Luc Mèlenchon si candida alla presidenza della Repubblica, per due volte non riesce ad arrivare al ballottaggio». Hollande ha aggiunto che, secondo lui, bisognerà prendere «una persona più in grado di vincere», cioè «socialista o vicino al Partito socialista». E alla domanda sulla sua presunta affermazione di «non candidarsi mai più alla presidenza» per quanto lo riguarda, ha risposto che «non ho detto questo», affermando di essere «nello stato d’animo di servire il mio Paese scegliendo la persona giusta». Un altro segnale di una possibile svolta futura.