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Libano, "esplodono walkie-talkie e pannelli solari": panico e feriti

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Il Medio Oriente è una polveriera. Almeno tre persone sono state uccise nell’esplosione di «apparecchiature di trasmissione» a Sohmor, nel Libano orientale, ha riferito l’agenzia di stampa nazionale (ufficiale). Il ministero della Sanità ha riferito che «più di cento persone sono rimaste ferite in una nuova ondata di esplosioni di walkie-talkie». I ricetrasmettitori palmari sono esplosi contemporaneamente nella periferia meridionale di Beirut, proprio mentre si svolgevano i funerali di quattro membri di Hezbollah uccisi ieri in esplosioni di cercapersone, secondo una fonte vicina al movimento islamista libanese e ai soccorritori. Panico nelle città.

 

 

 

A commentare la notizia dell'ultima ora un corrispondente di Al-Jazeera, che parla di detonazioni udite a Dahiyeh: "Ho assistito a due esplosioni. Un'auto è esplosa proprio dietro di noi. Allo stesso tempo, c'è stata un'esplosione in un altro luogo. Al momento mi trovo in mezzo alla strada. Ci sono molte ambulanze, c'è caos ovunque". Episodi, questi, che si inseriscono nel quadro di una nuova ondata di esplosioni in tutto il Paese.

 

 

 

Le prime vaghe segnalazioni di esplosioni di dispositivi in rete sono giunte da Beirut, dalla valle della Bekaa e da tutto il Libano. Si tratterebbe del secondo giorno consecutivo di potenziali sabotaggi in Libano, dopo che ieri circa 3.000 persone, per lo più appartenenti a Hezbollah, sono rimaste ferite nell’esplosione di cercapersone. Ma non è tutto. Anche diversi pannelli solari, essenziali per la tenuta del sistema energetico del Libano, sono esplosi in un certo numero di abitazioni nel sud del Paese dei cedri. Lo ha indicato l’agenzia libanese Nna.

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