Donald Trump racconta tutto sul mancato attentato: "All'improvviso i colpi"

Il tentativo di uccidere Donald Trump è stato "estremamente serio" anche se Ryan Wesley Routh, l'uomo arrestato a Palm Beach, non ha mai avuto la possibilità di mirare all'ex presidente con il suo AK-47. Rimangono ancora domande senza risposta, mentre l'Fbi fa il punto sulle indagini relative al potenziale attentato di domenica 15 settembre nei confronti del tycoon. Il candidato repubblicano ha elogiato "l’eccellente lavoro" svolto dai servizi segreti nel catturare il sospettato di un secondo attentato contro di lui. "È stato piuttosto complicato ma è andata bene. I servizi segreti hanno fatto un ottimo lavoro e hanno l’uomo dietro le sbarre, e si spera che rimanga lì per molto tempo", ha spiegato Trump.

Inquietanti limiti del Secret Service: quello al golf era un evento privato

"All’improvviso abbiamo udito dei colpi, e penso fossero quattro o cinque, sembravano proiettili". Il tycoon ha quindi raccontato che, quando si sono sentiti degli spari, la scorta lo ha rapidamente messo al sicuro. L’esponente repubblicano ha anche apprezzato la collaborazione del passante che ha fotografato la targa del veicolo del presunto attentatore. "Lo hanno catturato dopo un inseguimento ad alta velocità. È stato incredibile. I servizi segreti hanno fatto un ottimo lavoro. E posso onestamente dire che l’ufficio dello sceriffo, le forze dell’ordine, tutti hanno fatto davvero un ottimo lavoro. Ne sono molto felice", ha affermato.

Bomba del Wsj: l'aspirante attentatore di Trump "era stato segnalato più volte"

Allo stesso modo, Trump ha apprezzato la chiamata che ha ricevuto questo lunedì dal presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che si è preoccupato della sua situazione e che ha analizzato un possibile rafforzamento della sua sicurezza. "È stato molto gentile da parte sua chiamarmi per assicurarsi sul mio stato di salute", ha detto l'ex presidente Usa. Il Secret Service ha bisogno di una riforma, di "un cambio di paradigma" perché è "necessario uscire da un modello reattivo e arrivare a un modello di prontezza". È quanto ha dichiarato il direttore ad interim del Secret Service, Ronald Rowe, in una conferenza stampa.