sottomarino imploso

Titan, spunta l'ultimo messaggio da brividi: "Qui tutto bene". Poi la tragedia

Poche parole e poi la tragedia. "Qui tutto bene": è questo l'ultimo messaggio che, nella ricostruzione degli investigatori della Guardia costiera statunitense, il Marine Board of Investigations, il Titan avrebbe mandato alla sua nave madre. È il nuovo dettaglio emerso sulla vicenda che nel giugno 2023 ha scosso il mondo e per cui, lunedì scorso, sono cominciate due settimane di udienze. Il sommergibile dell’azienda OceanGate implose, causando la morte istantanea di cinque persone che erano a bordo. L’incidente fu un enorme caso mediatico perché per giorni il natante fu dato per disperso e si parlò per giorni della sorte delle persone che avevano preso parte alla spedizione pensata per visitare il relitto del Titanic. 

 

  

 

Poi vennero individuati i resti del sommergibile e furono aperte varie inchieste per individuare eventuali responsabilità nell’incidente. I funzionari hanno detto che l’inchiesta servirà ad aggiornare i protocolli di sicurezza da seguire in casi simili, ma anche a determinare se l’incidente sia stato causato da qualche tipo di negligenza ed eventualmente segnalarlo al dipartimento di Giustizia. Al momento, a distanza di più di un anno dalla tragedia, mancano ancora sicurezze sul caso. A complicare le indagini sono infatti anche le tecnologie utilizzate sul sommergibile e il fatto che il Titan si sia inabissato al largo del Canada ma in acque internazionali. L'MBI, intanto, ascolterà 10 ex dipendenti di OceanGate, tra cui il co-fondatore Guillermo Sohnlein, ed esperti in sicurezza marittima ed esplorazione sottomarina.