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Attentato a Trump, esperti di armi: "perché il fucile usato non il più adatto"

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Finora, su Ryan Wesley Routh, il 58enne sospettato di volere uccidere Donald Trump, pendono solamente due accuse federali legate all'arma ritrovata sul luogo dove si era appostato. Possesso illegale di arma da fuoco, nonostante una precedente condanna penale e il possesso di un'arma da fuoco con il numero di serie abraso. Ulteriori accuse potrebbero emergere nella nuova udienza fissata per il 23 settembre, dopo la sua prima comparsa davanti al giudice di lunedì. Gli investigatori stanno ancora raccogliendo elementi. Intanto, però, pare che il fucile ritrovato nell'area dove si era nascosto Routh non era di alta precisione. 

 

 

 

È quanto dicono gli esperti di armi sentiti dai media americani in queste ore. Il modello sequestrato dal Secret Service è un semiautomatico tipo Sks, erroneamente definito nelle prime ore dalla polizia come un modello simile all’Ak-47, il Kalashnikov da guerra. A trarre in inganno è la curvatura del caricatore ma l’arma di Routh è assimilabile a un Sks, la versione moderna d’assalto di un vecchio fucile usato dai soldati sovietici durante la Seconda guerra mondiale e soppiantato alla fine degli anni '40 dall’Ak-47, prima di vivere una nuova stagione d’oro con la Guerra Fredda.

 

 

 

L’Sks è popolare negli Usa grazie al prezzo, meno di 500 dollari, e all’ampia capacità del caricatore. Ma il modello standard, ha ricordato un esperto al Washington Post, non è un fucile di precisione. E anche con l’aggiunta del mirino non è la migliore scelta per colpire un bersaglio da lunga distanza. Trump si trovava tra poco meno di trecento e i 450 metri da Routh, quando un agente del Secret Service ha visto la canna del fucile uscire da una fila di alberi.

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