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Ucraina, Zelensky prepara una road map: "Presenterò il piano segreto agli Usa"

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Una road map per la pace in Ucraina, «un piano che sarà pronto a novembre e che presenterò al presidente Biden, ai candidati Trump e Harris, e ai leader del G7 perché voglio sapere cosa ne pensano». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymir Zelensky in un’intervista coi direttori di sei testate italiane - Repubblica, Corriere della Sera, la Stampa, Sole 24 Ore, Tg1, Skytg24 - moderata da Monica Maggioni, ex direttrice del Tg1 e inviata di guerra. È questo quindi il suo «piano segreto» al quale Zelensky sta lavorando, dalla cornice ancora riservata, motivo per cui non ha fornito molti dettagli. Dalle sue dichiarazioni si capisce, però, che il piano prevederà un ruolo attivo nella difesa ucraina dei partner occidentali che sia «una garanzia del cessate il fuoco». E permetta al leader di Kiev, dunque, di sedersi al tavolo e aprire le trattative diplomatiche.

 

 

 

Nell’intervista il presidente ucraino ha inoltre difeso l’incursione in Russia e lanciato l’allarme sulle forniture militari della Corea del Nord e dell’Iran al Cremlino. In particolare Zelensky ha spiegato che l’Ucraina è stata costretta all’operazione preventiva nella regione di Kursk poichè «l’intelligence americana e di altri Paesi occidentali ci aveva avvertito che la Federazione russa stava cercando di occupare Kharkiv e la regione di Sumy per creare una zona cuscinetto a nord dell’Ucraina. A Kharkiv li abbiamo fermati, per Sumy abbiamo fatto un’azione preventiva a Kursk per difendere la città. Avevamo il diritto di farlo», ha dichiarato. Sulla questione scottante delle armi, Zelensky ha confermato la notizia pubblicata dal Wall Street Journal della consegna, da parte di Teheran, di armamenti alla Russia, e di forniture provenienti anche dalla Corea del Nord. «Tutti i missili a lungo raggio che vengono lanciati dalla Russia, inoltre, hanno componentistica occidentale, pezzi di Taiwan, pezzi cinesi. Abbiamo tutte le prove. Putin non ha un solo missile a lunga gittata che sia costruito interamente con componenti russi», ha sottolineato il presidente ucraino.

 

 

Sui rapporti tra Kiev e Roma, in particolare sul fatto che in Italia non tutte le forze politiche del governo Meloni siano a favore dell’occupazione della regione russa di Kursk, Zelensky ha assicurato di «non aver alcun problema col governo italiano». Nel suo colloquio mattutino con la premier Meloni, ha parlato di «ricostruire l’Ucraina, dei preparativi per la conferenza sul tema che si terrà in Italia nel 2025». Nel contesto del Forum Ambrosetti, che si svolge alla Villa D’Este sul lago di Como, il presidente ucraino ha anche «incontrato i più importanti amministratori delegati del vostro Paese», come riferito ai quotidiani italiani. E sul recente rimpasto di governo - che ha generato perplessità tra gli alleati - Zelensky ha spiegato che «il cambio è dovuto al fatto che la guerra continua e ogni persona, anche di alte professionalità, si stanca». Ha argomentato che «l’Ucraina non ha alcuna possibilità di vincere se è stanca. Dobbiamo lavorare h24 per il nostro popolo. Avevo già detto dell’intenzione di fare un cambio nell’intero sistema e avevo cominciato col comandante delle forze armate (Zaluzhny, ndr) e ora siamo arrivati al governo. Questo ci permetterà di avere nuove energie. La professionalità dei ministri che lasciano non è mai stata in discussione».

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