comizio di sangue
Usa, “non aveva ideologie”. Il mistero sull’attentatore che voleva uccidere Trump
Negli ultimi mesi aveva fatto almeno una sessantina di ricerche online su Donald Trump e Joe Biden, e negli ultimi giorni si era concentrato sul comizio del tycoon a Butler, in Pennsylvania, ad appena quaranta minuti di auto da dove l’attentatore abitava. Sono alcuni dei dettagli resi pubblici dall’Fbi e riguardanti l’inchiesta su Thomas Matthew Crooks, l’attentatore di 20 anni ucciso dagli agenti del Secret Service dopo il tentativo di assassinio di Trump durante il comizio elettorale a Butler, il 13 luglio. Prima di essere colpito dai cecchini dell’intelligence Usa, Crooks aveva sparato almeno otto colpi, ferendo di striscio l’ex presidente, uccidendo una persona, tra il pubblico, e ferendone altre due.
Crooks, secondo l’Fbi, «non aveva ideologie». «Non ha mostrato - hanno aggiunto - inclinazioni di destra o di sinistra». «Aveva in mente di attaccare una serie di eventi - ha spiegato ai giornalisti l’agente speciale Kevin Rojek - quando poi è stato ufficializzato il comizio a Butler, vicino a casa del ragazzo, le sue attenzioni si sono concentrate su quell’evento, visto come una grande opportunità». Il 6 luglio, una settimana prima del comizio, Crooks aveva fatto la ricerca digitando la frase «dove Trump parlerà al Butler Farm Show» e «podio del Butler Farm Show». Inoltre aveva cercato foto del luogo e in particolare degli edifici attorno all’area, uno dei quali sarebbe poi stato usato come base. Due giorni dopo Crooks aveva fatto ricerche online sulla compagnia proprietaria degli edifici attorno al perimetro dell’area del comizio.
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Il 9 luglio il ragazzo aveva fatto ricerche sulla «balistica» dei colpi, digitando la frase «quanto era lontano Oswald da Kennedy», riferimento a Lee Oswald, responsabile dell’assassinio del presidente John Fitzgerald Kennedy nell’attentato a Dallas, Texas, nel 1963. Crooks aveva fatto anche ricerche sulle condizioni del tempo in vista del comizio di Trump. L’Fbi ha smentito l’ipotesi complottista che, il giorno dell’attentato, fosse presente un secondo sparatore. Crooks ha usato una centrale esterna adibita a aria condizionata, come base per salire sul tetto di un edificio da cui poi ha sparato i colpi. Gli agenti federali hanno escluso anche che il ragazzo potesse essere legato a entità straniere interessate a uccidere Trump. L’Fbi ha mostrato anche due foto: in una appare l’arma usata per l’attentato, un fucile semiautomatico da guerra sul modello Ar-15, quello tristemente famoso per essere stato usato nelle stragi di massa negli ultimi quindici anni. Un’altra mostra il bagagliaio dell’auto di Crooks, trovata poco distante dal luogo dell’attentato. Dentro c’erano due rudimentali congegni esplosivi. Il detonatore non era attivato.