parla l'ambasciatore

Cisgiordania, "Israele? Prosecuzione di un disegno chiaro": l'analisi di Sessa

Il Medio Oriente è in ebollizione. Nella notte tra martedì e mercoledì, l’esercito israeliano ha avviato una grossa operazione militare in Cisgiordania, con l’obiettivo di contrastare "attività terroristiche" nella zona. L’operazione è ancora in corso e ci sono centinaia di soldati, poliziotti e veicoli in varie città del territorio. L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani ha condannato la "risposta sempre più militare" delle forze di sicurezza israeliane. "Viola il diritto internazionale e rischia di infiammare ulteriormente una situazione già esplosiva", ha affermato l'agenzia Onu. Di questo si è discusso a L'aria che tira, il talk-show di approfondimento giornalistico di La7. "Io ritengo che, al punto in cui siamo arrivati, parlare di violazione del diritto internazionale è sparare sulla croce rossa. Nel momento in cui scoppia una guerra, vengono violati tutti i diritti possibili e inimmaginabili", ha detto per iniziare l'ambasciatore Riccardo Sessa. 

 

  

 

"Cerchiamo di capire cosa è successo", ha proseguito. "È la prosecuzione di un disegno molto chiaro, che Benjamin Netanyahu ha in mente. È una escalation parziale, al momento. Non si tratta ancora di un allargamento del conflitto sul piano regionale e internazionale, come potrebbe esserlo quello in altre aree. Penso, per esempio, al Nord. È la prosecuzione di un disegno e aggrava la situazione", ha spiegato. "Il 7 ottobre eravamo tutti israeliani. Oggi questa solidarietà sul piano internazionale Netanyahu se la sta giocando ogni giorno che passa. È un qualcosa che prima o poi dovrà venire fuori e qualcuno dovrà presentare un conto. Il rischio qual è? Il rischio è un isolamento internazionale, regionale che nuoce a qualunque serio tentativo di fermare questa guerra", ha concluso Sessa.