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Ucraina, l'Unione europea valuta l'addestramento dei soldati: "Analisi dei rischi"

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Il Cremlino tira dritto e ribadisce l'intenzione di continuare e portare a termine la cosiddetta "operazione militare speciale" nonostante l'annuncio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky di voler sottoporre un piano di pace a Kamala Harris e Donald Trump. Intanto l’Unione Europea, su richiesta di Kiev, starebbe considerando l’addestramento dei soldati in Ucraina "se fossero soddisfatte le necessarie condizioni politiche e operative". Lo indica un documento del Servizio europeo per l’azione esterna (Seae) visionato da Politico. "Sarebbe necessaria un’analisi più approfondita e completa per valutare a pieno i rischi e le possibili misure di mitigazione, nonché i vantaggi politici e operativi di condurre un addestramento" sul suolo ucraino, si legge nel documento di 34 pagine datato 22 luglio e intitolato ’Strategic Review of Eumam Ukraine', il nome della missione Ue di addestramento dei soldati ucraini.

 

 

 

Secondo quanto evidenzia il sito specializzato, il presidente francese Emmanuel Macron è aperto all’idea di addestrare truppe in Ucraina, sostenuto da Paesi come la Lituania, ma altri, come la Germania, temono che ciò potrebbe aumentare le tensioni con la Russia e mettere in pericolo la vita degli istruttori occidentali inviati nell’ex Repubblica sovietica. Tali preoccupazioni si riflettono anche nel documento. "È altamente probabile che una presenza militare dell’Ue sul suolo ucraino verrebbe percepita dalla Russia come una provocazione", si afferma, aggiungendo che "non è fattibile" per l’Ue proteggere gli addestratori inviati in Ucraina. Kiev, tuttavia, ritiene che addestrare le truppe all’interno dell’Ucraina sia "più rapido, più conveniente e logisticamente più facile. In alternativa, l’addestramento potrebbe essere condotto nei Paesi confinanti con l’Ucraina". Finora, le operazioni di addestramento si sono svolte principalmente in Polonia e Germania. Il documento è stato discusso ieri dagli ambasciatori nel Comitato politico e di sicurezza e si prevede che sarà all’ordine del giorno della prossime riunione dei ministri degli Esteri e della Difesa.  

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